Il grosso Cereo del 21 Novembre 1638
di P. Remigio Le Pera

Padre Remigio Alberto Le Pera, autore di un opuscolo dal titolo "Sprazzi di luce sul Santuario della Madonna della Consolazione in Reggio", pubblicato in "Approfondimenti" del presente sito, stralcia un frammento di storia riguardante la devozione dell’offerta del cero, contestualizzandola nella fascia temporale che va dagli anni trenta agli anni sessanta del XVII secolo; anni in cui il popolo reggino, fortemente provato da epidemie e da terremoti, è ricorso alla materna protezione di Maria, ottenendo favori e grazie in abbondanza. Tanto è vero che l’Amministrazione Comunale, a nome del popolo, con due atti pubblici "confermò il voto del 1638, non solo, ma stabilì che il 21 Novembre di ciascun anno s’istituisse una solenne processione alla Chiesa dei Cappuccini e colà si offrisse ai piedi della Vergine un grosso cereo".

"Il cereo veniva presentato, nel vestibolo del Santuario, al Guardiano dei Cappuccini dal Magistrato municipale, ’mentre un pubblico ufficiale scriveva l’Atto in cui ricordavansi i benefici della Protettrice, l’origine di quel Voto e, per ultimo, il solenne adempimento che faceasene nell’anno presente. Dopo di che, entrando in Chiesa, si cantavano davanti alla sacra Immagine le orazioni di rito’".

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"Tutto l’essere ed operare delle creature ha da andare a Dio: cioè tutto farsi a sua gloria".

"Un albero si secca, se si fa spesso mutar di luogo".

"Una ferita nel corpo ti fa gemere, tante ferite mortali nell’anima non ti pesano. Prega, prega Dio che te le faccia sentire, e se ottieni la grazia, cercherai il medico che ti guarisca, né ti quieterai finché non abbi ricuperato la vita, e la salute".

"Tre generi di vita si possono menare da viventi: viver da bruto, viver da uomo, viver da cristiano.
Il bruto è regolato dai soli sensi, l’uomo dalla ragione, il cristiano dalla fede".

"Temete la calca enorme dei vostri peccati? Maria è impegnata ad impetrarvi l’indulto, e la remissione".

"Si guardi di non giudicar male alcuno, né condannarlo, ma più tosto giudichi e condanni se stesso".