Fiori e canti a Maria
di p. Consolato Francesco Grilletto
Maria, il capolavoro della creazione, è l’ideale esplicito o supposto che si riflette nella natura quando questa si ammanta di luce e si espande in un respiro di rose e di gigli.
A Maggio - mese a lei dedicato - quando le selve s’infoltiscono in un rigoglio di verde e riecheggiano il cinguettio di mille uccelli canori; quando il cielo in un bacio di azzurro imprime il suo sereno alle acque e le aure, impregnate di aromi, inondano i cuori di ebbrezza, allora ogni affetto si converte in bellezza e la bellezza in canto. E’ una nuova melodia che esala dal mondo e anela concentrarsi in una creatura perfetta più dell’universo, è l’esaltazione della vita che cerca l’espressione più vera.
Ed ecco Maria nitida e fragrante di purezza. Ella presiede all’amore e alla bellezza della primavera.
Il credente La mira e Le rivolge un palpito di tenerezza, effondendo nei canti la dolcezza arcana dell’anima:
Il cielo, il mare e le ombrose valli
Cantano a Te un inno, o vaga stella,
Dal Creator prescelta creatura.
Si formula un saluto il quale non può essere che un omaggio alla Sua bellezza:
Ti salutiamo, O Vergine,
O Madre tutta pura,
Nessuna creatura
E’ bella come Te.
Ora che la vita s’indora di gioia e la natura in un festoso ornamento di fiori sprona gli spiriti al canto; ora che l’onda leggiadra dei sentimenti può articolarsi nella forma definita e concreta della Vergine, al cuore che ama non basta più il soliloquio, ma s’impone il dialogo; l’amore rivendica la corrispondenza da parte della Madre celeste.
Vergine bella e santa
Degna di un Tuo sorriso
L’anima mia che canta
Rapita in Te d’amore.
Ed in questa consonanza di affetti, nella consapevolezza che in Maria, Madre di tutti i credenti, si effettua anche l’unione di tutti i fedeli affascinati dallo stesso ideale, l’anima trova la ragione e il segreto dell’umana concordia e della pace.
Madre, ridoni il riso Tuo giocondo
La pace al mondo che la cerca invano
Da Te lontano...
Maggio e Maria: sintesi di amore e di vita, bellezza e musica le cui note si richiamano e si armonizzano nell’inno più alto della creazione. L’anima s’imbeve di questa musica e ne ripete il motivo nella dolcezza delle sue note:
Voglio chiamar Maria
Se spunta in ciel l’aurora,
Voglio chiamarla ancora
Quando tramonta il dì.
Maria, il capolavoro della creazione, è l’ideale esplicito o supposto che si riflette nella natura quando questa si ammanta di luce e si espande in un respiro di rose e di gigli.
A Maggio - mese a lei dedicato - quando le selve s’infoltiscono in un rigoglio di verde e riecheggiano il cinguettio di mille uccelli canori; quando il cielo in un bacio di azzurro imprime il suo sereno alle acque e le aure, impregnate di aromi, inondano i cuori di ebbrezza, allora ogni affetto si converte in bellezza e la bellezza in canto. E’ una nuova melodia che esala dal mondo e anela concentrarsi in una creatura perfetta più dell’universo, è l’esaltazione della vita che cerca l’espressione più vera.
Ed ecco Maria nitida e fragrante di purezza. Ella presiede all’amore e alla bellezza della primavera.
Il credente La mira e Le rivolge un palpito di tenerezza, effondendo nei canti la dolcezza arcana dell’anima:
Il cielo, il mare e le ombrose valli
Cantano a Te un inno, o vaga stella,
Dal Creator prescelta creatura.
Si formula un saluto il quale non può essere che un omaggio alla Sua bellezza:
Ti salutiamo, O Vergine,
O Madre tutta pura,
Nessuna creatura
E’ bella come Te.
Ora che la vita s’indora di gioia e la natura in un festoso ornamento di fiori sprona gli spiriti al canto; ora che l’onda leggiadra dei sentimenti può articolarsi nella forma definita e concreta della Vergine, al cuore che ama non basta più il soliloquio, ma s’impone il dialogo; l’amore rivendica la corrispondenza da parte della Madre celeste.
Vergine bella e santa
Degna di un Tuo sorriso
L’anima mia che canta
Rapita in Te d’amore.
Ed in questa consonanza di affetti, nella consapevolezza che in Maria, Madre di tutti i credenti, si effettua anche l’unione di tutti i fedeli affascinati dallo stesso ideale, l’anima trova la ragione e il segreto dell’umana concordia e della pace.
Madre, ridoni il riso Tuo giocondo
La pace al mondo che la cerca invano
Da Te lontano...
Maggio e Maria: sintesi di amore e di vita, bellezza e musica le cui note si richiamano e si armonizzano nell’inno più alto della creazione. L’anima s’imbeve di questa musica e ne ripete il motivo nella dolcezza delle sue note:
Voglio chiamar Maria
Se spunta in ciel l’aurora,
Voglio chiamarla ancora
Quando tramonta il dì.
"Tutto l’essere ed operare delle creature ha da andare a Dio: cioè tutto farsi a sua gloria".
"Un albero si secca, se si fa spesso mutar di luogo".
"Una ferita nel corpo ti fa gemere, tante ferite mortali nell’anima non ti pesano. Prega, prega Dio che te le faccia sentire, e se ottieni la grazia, cercherai il medico che ti guarisca, né ti quieterai finché non abbi ricuperato la vita, e la salute".
"Tre generi di vita si possono menare da viventi: viver da bruto, viver da uomo, viver da cristiano.
Il bruto è regolato dai soli sensi, l’uomo dalla ragione, il cristiano dalla fede".
"Temete la calca enorme dei vostri peccati? Maria è impegnata ad impetrarvi l’indulto, e la remissione".
"Si guardi di non giudicar male alcuno, né condannarlo, ma più tosto giudichi e condanni se stesso".
"Un albero si secca, se si fa spesso mutar di luogo".
"Una ferita nel corpo ti fa gemere, tante ferite mortali nell’anima non ti pesano. Prega, prega Dio che te le faccia sentire, e se ottieni la grazia, cercherai il medico che ti guarisca, né ti quieterai finché non abbi ricuperato la vita, e la salute".
"Tre generi di vita si possono menare da viventi: viver da bruto, viver da uomo, viver da cristiano.
Il bruto è regolato dai soli sensi, l’uomo dalla ragione, il cristiano dalla fede".
"Temete la calca enorme dei vostri peccati? Maria è impegnata ad impetrarvi l’indulto, e la remissione".
"Si guardi di non giudicar male alcuno, né condannarlo, ma più tosto giudichi e condanni se stesso".