Ode a Maria SS. della Consolazione – Patrona di Reggio Calabria
O Maria Consolatrice,
Soavissima Signora,
il mio cor prostrato implora
un tuo sguardo di pietà;
un tuo sguardo che sereni
la mia vita tribolata,
o Maria, nostra avvocata,
Madre eccelsa del Signor.
Sola Tu Consolatrice,
sola Tu Madre e Regina,
vaga Stella Mattutina,
fonte ardente di pietà.
Luce accesa sulla via
che ne illumini il cammino
del tuo popolo Reggino
consacrato tutto a Te.
Tu che sei nostra Patrona,
resta ognor nostra salvezza,
tua materna tenerezza
fa’ che avvampi in ogni cor.
All’errante pellegrino
segna Tu la dritta via,
e col nome tuo, o Maria,
fa’ che veda il Dio di amor.
(Testo di Nino Labate – Musica del M. Perrone)
"Tutto l’essere ed operare delle creature ha da andare a Dio: cioè tutto farsi a sua gloria".
"Un albero si secca, se si fa spesso mutar di luogo".
"Una ferita nel corpo ti fa gemere, tante ferite mortali nell’anima non ti pesano. Prega, prega Dio che te le faccia sentire, e se ottieni la grazia, cercherai il medico che ti guarisca, né ti quieterai finché non abbi ricuperato la vita, e la salute".
"Tre generi di vita si possono menare da viventi: viver da bruto, viver da uomo, viver da cristiano.
Il bruto è regolato dai soli sensi, l’uomo dalla ragione, il cristiano dalla fede".
"Temete la calca enorme dei vostri peccati? Maria è impegnata ad impetrarvi l’indulto, e la remissione".
"Si guardi di non giudicar male alcuno, né condannarlo, ma più tosto giudichi e condanni se stesso".
"Un albero si secca, se si fa spesso mutar di luogo".
"Una ferita nel corpo ti fa gemere, tante ferite mortali nell’anima non ti pesano. Prega, prega Dio che te le faccia sentire, e se ottieni la grazia, cercherai il medico che ti guarisca, né ti quieterai finché non abbi ricuperato la vita, e la salute".
"Tre generi di vita si possono menare da viventi: viver da bruto, viver da uomo, viver da cristiano.
Il bruto è regolato dai soli sensi, l’uomo dalla ragione, il cristiano dalla fede".
"Temete la calca enorme dei vostri peccati? Maria è impegnata ad impetrarvi l’indulto, e la remissione".
"Si guardi di non giudicar male alcuno, né condannarlo, ma più tosto giudichi e condanni se stesso".