In onore della Vergine SS. della Consolazione

Padre Giovanni da Radicena annovera nella sua Collezione di poesie varie questa bellissima ode, attribuita al ven. padre Gesualdo da Reggio Calabria. Essa, come ci assicura lo stesso padre, veniva cantata dai fedeli durante la novena della Madonna della Consolazione, che si celebrava presso l’antica omonima chiesetta dei cappuccini in preparazione alla grande festa annuale di settembre. Sono parole semplici ma pregne dei sentimenti di un cuore veramente innamorato della «Sposa del Sommo Amore», come quello del nostro Venerabile, che noi vogliamo qui riproporre nella speranza di risvegliare nuovi e sempre più ardenti aneliti di venerazione e devozione nell’animo dei suoi devoti, specie in questo anno giubilare, spalancando il loro cuore alla gioia della riconciliazione e della consolazione.


1. Sposa del Sommo Amore,
    Fra l’altre donne eletta,
    Vergine benedetta,
    Abbi di noi pietà.
              Sii tu conforto al core
              Nella terrena stanza
              E Madre di speranza
              Ogni uom t’invocherà.

2. Per quella amara pena,
    Che ti trafisse il petto,
    Quando il Figliuol diletto
    Sul Golgota spirò.
              Piover su noi la piena
              Possa de’ tuoi favori,
              Così regnar su’ cori
              Il nome tuo vedrò.

3. O specchio d’innocenza,
    Vergine intatta, e pura,
    Di Dio soave cura,
    Ricolma di virtù.
              O fonte d’ogni scienza
              Della tua luce un raggio
              Ci scorga, e dia coraggio
              Per non fallir mai più.

4. Dei miseri a consolo
    Il tuo poter discenda
    e il debole difenda
    d’incontro all’oppressor.
              Su quei che vive il duolo
              e fra gli infami giace,
              come iride di pace
              risplenda il tuo fulgor.

5. Se parli, alla tua voce,
    Dispariranno i mali
    E i poveri mortali
    Vedranno di gioja il dì.
              Se il pensi, all’uomo atroce
              Si cangia il core in petto,
              E un vincolo d’affetto
              Tutte le genti unì.

6. Se volgi a questa terra
    Il tuo celeste viso,
    Diffonderai il sorriso
    Sull’erbe stesse, e i fior;
              Che un ciel che quì disserra
              Perpetua primavera
              Narra da mane a sera
              I doni tuoi l’amor.

7. Sempre pietoso un canto
    Di laude innalzeremo
    E all’orbe intier diremo
    Che ci proteggi tu.
              O fonte d’innocenza,
              Vergine intatta, e pura,
              Di Dio soave cura,
              Ricolma di Virtù.
"Tutto l’essere ed operare delle creature ha da andare a Dio: cioè tutto farsi a sua gloria".

"Un albero si secca, se si fa spesso mutar di luogo".

"Una ferita nel corpo ti fa gemere, tante ferite mortali nell’anima non ti pesano. Prega, prega Dio che te le faccia sentire, e se ottieni la grazia, cercherai il medico che ti guarisca, né ti quieterai finché non abbi ricuperato la vita, e la salute".

"Tre generi di vita si possono menare da viventi: viver da bruto, viver da uomo, viver da cristiano.
Il bruto è regolato dai soli sensi, l’uomo dalla ragione, il cristiano dalla fede".

"Temete la calca enorme dei vostri peccati? Maria è impegnata ad impetrarvi l’indulto, e la remissione".

"Si guardi di non giudicar male alcuno, né condannarlo, ma più tosto giudichi e condanni se stesso".