Come il primo presepe di Greccio (2011)
Approntata ogni cosa, invitata la gente del luogo e fatti convenire i frati dai vari conventi della regione, si è così dato vita, con l’autorizzazione di Papa Onorio III, al primo vero presepe. Era la sera inoltrata del 24 dicembre 1223. In quella sublime mistica notte, era talmente ardente l’amore spirituale dei presenti che tutto sembrava infuocato, da apparire in lontananza come un grande incendio. Il Celano ci tramanda che uno dei presenti, rapito dall’estasi, "gli è parso di vedere Francesco destare dal sonno profondo il Bambinello", il quale, sorridente, ha benedetto tutti gli astanti, fra il gaudio ineffabile generale.
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Come il primo presepe di Greccio
"Tutto l’essere ed operare delle creature ha da andare a Dio: cioè tutto farsi a sua gloria".

"Un albero si secca, se si fa spesso mutar di luogo".

"Una ferita nel corpo ti fa gemere, tante ferite mortali nell’anima non ti pesano. Prega, prega Dio che te le faccia sentire, e se ottieni la grazia, cercherai il medico che ti guarisca, né ti quieterai finché non abbi ricuperato la vita, e la salute".

"Tre generi di vita si possono menare da viventi: viver da bruto, viver da uomo, viver da cristiano.
Il bruto è regolato dai soli sensi, l’uomo dalla ragione, il cristiano dalla fede".

"Temete la calca enorme dei vostri peccati? Maria è impegnata ad impetrarvi l’indulto, e la remissione".

"Si guardi di non giudicar male alcuno, né condannarlo, ma più tosto giudichi e condanni se stesso".