Il Santuario di Maria SS. della Consolazione presso Reggio Calabria pel sac. Antonio Maria De Lorenzo (1865)
Pubblichiamo l’opuscolo del De Lorenzo, grandissimo devoto della Madonna della Consolazione, sul Santuario dell’Eremo, edito presso la Tipografia di Adamo D’Andrea nel 1865 e dedicato "alla veneranda memoria di Giuseppe Morisano, Canonico Cantore del Capitolo Metropolitano".
La Protettrice principale della nostra Città - scrive nella "presentazione" l’Autore - è la B. Vergine invocata col bel titolo DELLA CONSOLAZIONE. A circa due miglia sopra Reggio sorge il suo tempio accanto a un solitario convento di Cappuccini. L’immagine che vi si venera è in una tavola dipinta a olio a mezzo il secolo XVI; dalla qual’epoca appunto ha principio quel tratto di nostra storia religiosa in cui le memorie patrie si offrono collegate col patrocinio di N. Signora e col Santuario.
Ai cattolici lettori d’Italia che vorranno consacrare benignamente un’ora a scorrere queste poche pagine noi diciamo che ci hanno mosso a scriverle le domande di parecchi colti e pii nostri concittadini, al tempo stesso che anche il filiale affetto inverso la celeste Signora ci spingeva a rendere, come che fosse, noto al di fuori il Santuario reggino, oggi che stannosi illustrando tutt’i santuari mariani della Penisola.
Se noi però non avessimo scritto principalmente pei nostri concittadini ci saremmo passati di molte particolarità d’interesse meramente locale; e gli altri lettori avrebbero più spigliata e semplice la narrazione. Ma essi vorranno ciò condonarci; e per questa parte, udendoci, faran ragione di assistere cortesemente come al racconto di una nostra storia di famiglia; se non forse il racconto gli avrà a interessare un poco di più trattandosi di un’antichissima e regliosa cittò la cui storia è parte della storia comune.
Quest’altro solo ci sembra dover notare, che cioè nella storia di un santuario lo scrittore hassi a trovare bene spesso di fronte a quel modo non ordinario di azione della Provvidenza che supera le forze o le leggi della natura fisica. Or in tali incontri lo scrittore cattolico franco per una parte di ubbie razionalistiche non paventa anche al semplice nome di soprannaturale, dall’altra esponendo coscienziosamente fatti e testimonianze altra fede non chiede che quanta spettane alla umana autorità, tutto per ultimo sommettendo umilmente al severo ed infallibile giudizio della Chiesa. E da questa regola di condotta noi non intendiamo punto scostarci.
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