Gesù Eucaristia sorgente e culmine di santità
Il Paradiso dell’adorazione e della testimonianza nella carità fraterna
a cura di padre Giuseppe Sinopoli
Nel Catechismo della Chiesa Cattolica troviamo insegnamenti preziosissimo per far tesoro di questa immensa grazia: l’adorazione Eucaristica.
Ai nn. 1324-1327 leggiamo testualmente: (1324) "L’Eucaristia è «fonte e culmine di tutta la vita cristiana»144. «Tutti i sacramenti, come pure tutti i ministeri ecclesiastici e le opere di apostolato, sono strettamente uniti alla sacra Eucaristia e ad essa sono ordinati. Infatti, nella santissima Eucaristia è racchiuso tutto il bene spirituale della Chiesa, cioè lo stesso Cristo, nostra Pasqua»; - (1325) «La comunione della vita divina e l’unità del popolo di Dio, su cui si fonda la Chiesa, sono adeguatamente espresse e mirabilmente prodotte dall’Eucaristia. In essa abbiamo il culmine sia dell’azione con cui Dio santifica il mondo in Cristo, sia del culto che gli uomini rendono a Cristo e per lui al Padre nello Spirito Santo»; - (1326) Infine, mediante la celebrazione eucaristica, ci uniamo già alla liturgia del cielo e anticipiamo la vita eterna, quando Dio sarà « tutto in tutti » (1 Cor 15,28); - 1327 In breve, l’Eucaristia è il compendio e la somma della nostra fede: «Il nostro modo di pensare è conforme all’Eucaristia, e l’Eucaristia, a sua volta, si accorda con il nostro modo di pensare»147.
La conformazione a Cristo Eucaristia si concretizza nel custodire gelosamente e con immenso zelo il dono della preghiera adorante. “Adorare Dio – così il CCC al n. 2096 - è riconoscerlo come Dio, come Creatore e Salvatore, Signore e Padrone di tutto ciò che esiste, Amore infinito e misericordioso. « Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai, lui solo adorerai » (Lc 4,8), dice Gesù, citando il Deuteronomio (Dt 6,13). (2097) Adorare Dio è riconoscere, nel rispetto e nella sottomissione assoluta, il «nulla della creatura», la quale non esiste che da Dio. Adorare Dio – come fa Maria nel «Magnificat» – è lodarlo, esaltarlo e umiliare se stessi, confessando con gratitudine che egli ha fatto grandi cose e che santo è il suo nome. L’adorazione del Dio unico libera l’uomo dal ripiegamento su se stesso, dalla schiavitù del peccato e dall’idolatria del mondo”.
L’adorazione è farsi alla presenza di Gesù Eucaristia preghiera di lode, rendimento di grazie, intercessione e domanda; e tornare alla quotidianità esistenziale nel mondo “come sacrificio santo e gradito a Dio”, vivendolo e testimoniandolo nella fede, nella speranza e nella carità.
L’adorazione è il culto che si deve solo al Signore Dio. Lo ha detto Gesù stesso a satana quando lo ha tentato nel deserto: “Solo Dio adorerai e a lui solo renderai culto”.
L’atto di adorare è il dono d’amore più sublime e insieme più umile che una creatura possa fare al proprio Creatore. Perché così facendo la persona riconosce Dio come il tutto della sua vita, il cuore del suo amore, la ricchezza del suoi sentimenti, il paradiso della sua eternità; fa esperienza dell’altezza, della profondità e della bellezza infinita dell’amore di Dio verso di lei, e la gioia incommensurabile di amarlo con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze.
Stando davanti a Gesù Eucaristia nasce e si evolve un tenerissimo dialogo confidenziale: lui parla a noi, e noi apriamo il cuore a lui. E nella misura in cui ci abbandoniamo al suo amore potremo godere delizie paradisiache che la mente umana non potrà mai immaginare.
Le parole a volte possono aiutare a chiedere, ma se lasciamo parlare il cuore traboccante di fede, nulla ci verrà negato. Proprio nulla. E se il tutto affidiamo alla nostra Madre consolatrice, otterremo il centuplo qui in terra e il Paradiso nell’altra vita. Ce lo ha assicurato anche il venerabile padre Gesualdo Malacrinò da Reggio, esortando con queste parole: “Ricorrete a Maria e le grazie son sicure!”.
Alla luce di quanto sopra, il Cenacolo "Maria Consolatrice", seguendo anche gli insegnamenti magisteriali, ha cercato di dedicare dei momenti adoranti davanti a Gesù Eucaristia solennemente esposto, coinvolgendo i fedeli. E ciò non solo nella nostra Basilica, ma anche in altre chiese o cappelle. Nelle sezioni a latere riportiamo alcune di queste singolari predilezioni divine.