Adorazioni Eucaristiche Anno 2014
Pregare incensantemente
In un incontro con i Superiori Generali degli Ordini e Congregazioni di vita consacrata maschili e femminili Papa Giovanni Paolo II ha raccomandato la preghiera e in special modo l’Adorazione eucaristica con queste parole: "Non dovete temere, figli carissimi, di ricordare ai vostri confratelli che una pausa di vera adorazione ha maggior valore e frutto spirituale della più intensa attività apostolica. E’ questa la contestazione più urgente che i religiosi devono opporre ad una società nella quale l’efficienza è divenuta un idolo, sul cui altare non raramente si sacrifica la stessa dignità umana. Le vostre case devono essere soprattutto centri di preghiera, di raccoglimento, di dialogo - personale e comunitario - con Colui che è e che deve restare il primo e principale interlocutore nell’operoso susseguirsi delle vostre giornate" (24 novembre 1978).
L’esortazione alla preghiera è stata ripresa da Papa Francesco il 20 ottobre 1914 all’Angelus, dicendo: "nel Vangelo di oggi Gesù racconta una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi. La protagonista è una vedova che, a forza di supplicare un giudice disonesto, riesce a farsi fare giustizia da lui. E Gesù conclude: se la vedova è riuscita a convincere quel giudice, volete che Dio non ascolti noi, se lo preghiamo con insistenza? L’espressione di Gesù è molto forte: «E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui?» (Lc 18,7).
“Gridare giorno e notte” verso Dio! Ci colpisce questa immagine della preghiera. Ma chiediamoci: perché Dio vuole questo? Lui non conosce già le nostre necessità? Che senso ha “insistere” con Dio?
Questa è una buona domanda, che ci fa approfondire un aspetto molto importante della fede: Dio ci invita a pregare con insistenza non perché non sa di che cosa abbiamo bisogno, o perché non ci ascolta. Al contrario, Lui ascolta sempre e conosce tutto di noi, con amore. Nel nostro cammino quotidiano, specialmente nelle difficoltà, nella lotta contro il male fuori e dentro di noi, il Signore non è lontano, è al nostro fianco; noi lottiamo con Lui accanto, e la nostra arma è proprio la preghiera, che ci fa sentire la sua presenza accanto a noi, la sua misericordia, anche il suo aiuto. Ma la lotta contro il male è dura e lunga, richiede pazienza e resistenza – come Mosè, che doveva tenere le braccia alzate per far vincere il suo popolo (cfr Es 17,8-13). E’ così: c’è una lotta da portare avanti ogni giorno; ma Dio è il nostro alleato, la fede in Lui è la nostra forza, e la preghiera è l’espressione di questa fede. Perciò Gesù ci assicura la vittoria, ma alla fine si domanda: «Il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?» (Lc 18,8). Se si spegne la fede, si spegne la preghiera, e noi camminiamo nel buio, ci smarriamo nel cammino della vita.
Impariamo dunque dalla vedova del Vangelo a pregare sempre, senza stancarci. Era brava questa vedova! Sapeva lottare per i suoi figli! E penso a tante donne che lottano per la loro famiglia, che pregano, che non si affaticano mai. Un ricordo oggi, tutti noi, a queste donne che col loro atteggiamento ci danno una vera testimonianza di fede, di coraggio, un modello di preghiera. Un ricordo a loro! Pregare sempre, ma non per convincere il Signore a forza di parole! Lui sa meglio di noi di che cosa abbiamo bisogno! Piuttosto la preghiera perseverante è espressione della fede in un Dio che ci chiama a combattere con Lui, ogni giorno, ogni momento, per vincere il male con il bene".
Se vogliamo che il nostro essere discepoli abbia frutti evangelici, non possiamo ignorare o minimizzare o, addirittura, ritualizzare senz’anima, questi forti messaggi pontifici, e magari sostituirli con esibizionismi simili a quell che praticano l’arte dell’incanto che ti fa andare in delirio e poi ti restituisce alla solita mediocrità allargando i confini del vuoto e della piattaforma del deserto.
Facendo tesoro di tutto ciò, con i Cenacolini siamo convenuti di familiarizzare maggiormente, grazie all’esempio e agli insegnamenti di Gesù. coln il Padre nostro che è nei cieli mediante le "pause di adorazione Eucaristica", così articolate:
Gennaio
- 18 sabato: ore 16.00: Il Signore nostro Dio è luce per noi
- 25 sabato: ore 16.00: “Signore, fa che io veda”
- 07 sabato: ore 16.00: Padre nostro che sei nei cieli
- 22 sabato: ore 16.00: Sia santificato il tuo nome
- 01 sabato: ore 16.00: Venga il tuo regno
- 15 sabato: ore 16.00: sia fatta la tua volontà
- 05 sabato: ore 16.00: come in cielo così in terra
- 24 giovedì santo: ore 20.00: dacci oggi il nostro pane quotidiano (adorazione tutta la notte)
- 10 sabato: ore 16.30: rimetti a noi i nostri debiti
- 24 sabato: ore 16.30: come noi li rimettiamo ai nostri debitori
- 01 sabato: ore 16.30: e non ci indurre in tentazione
- 08 sabato: ore 16.30: ma liberaci dal male