I sette Sabati (2011)


Quest’anno i sette Sabati in onore della Madonna della Consolazione s’identificano con il centenario del ritorno dei padri Cappuccini all’Eremo (1911-2011), dopo che erano stati cacciati in seguito alla Legge eversiva del 7 luglio 1866, con la quale lo Stato sopprimeva gli ordini religiosi e ne incamerava i beni.

Legge iniqua e devastante per la portata storica anche nei confronti dei cappuccini che, in modo particolare, a Reggio si erano resi benemeriti soprattutto nelle vicende drammatiche, come la peste, le guerre, le carestie, le alluvioni, i terremoti, scrivendo pagine stupende di santità e di amore per la Città fedele al trinomio “Madonna- Cappuccini- Reggio, che fin dall’insediamento cinquecentesco della famiglia della riforma cappuccina si è andato via via affermando, sino a costituirsi in un’identità di appartenenza inscindibile.

Dopo circa 45 anni di "esilio", è stato mons. Rinaldo Camillo Rousset, nuovo Pastore dell’Arcidiocesi, succeduto al card. Portanova, a convocare il padre Tommaso da Montenero, Commissario Generale dei Cappuccini, chiedendogli di assumere nuovamente il servizio pastorale del Santuario.

"Con essi - scriveva Franco Cartella - tornano a riallacciarsi antiche e care tradizioni (tra i quali la pia pratica dei sette Sabati) ed un’aura di fresca e soave poesia torna ad aleggiare tra’ cipressi dell’ombrosa erma collina!":

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"Tutto l’essere ed operare delle creature ha da andare a Dio: cioè tutto farsi a sua gloria".

"Un albero si secca, se si fa spesso mutar di luogo".

"Una ferita nel corpo ti fa gemere, tante ferite mortali nell’anima non ti pesano. Prega, prega Dio che te le faccia sentire, e se ottieni la grazia, cercherai il medico che ti guarisca, né ti quieterai finché non abbi ricuperato la vita, e la salute".

"Tre generi di vita si possono menare da viventi: viver da bruto, viver da uomo, viver da cristiano.
Il bruto è regolato dai soli sensi, l’uomo dalla ragione, il cristiano dalla fede".

"Temete la calca enorme dei vostri peccati? Maria è impegnata ad impetrarvi l’indulto, e la remissione".

"Si guardi di non giudicar male alcuno, né condannarlo, ma più tosto giudichi e condanni se stesso".