"S. Francesco a la Consolazione"

Sollevando i miei occhi, o Patriarca Santo, innanzi alla Tua immagine, che a fianco di Maria Consolatrice maestosa si sta, mi par di vedere il Tuo volto raggiante di luce oltre 1’usato, e con uno sguardo penetrante e sicuro, specie in questo mese sacro alla Consolatrice, par che mi dica:
“Io son qui per rivolger le preci dei miei figli a Maria”! Questa voce sento ripetere al mio spirito, questa voce alla mente, questa al mio cuore. È una voce che contiene effusioni di paradiso, che emerge dal paradiso, che al Paradiso ritorna, donde partissi.
O mio Serafico Padre, ora comprendo perché le TUE luci rivolte ai TUOI figli, hanno un’espressione mirabile; e sono raggianti d’una luce di Paradiso.
Tu ci ripeti: “Io son qui per rivolgere le preci dei miei figli a Maria”. Deh! o Padre Santo” Ricordaci tu dunque alla Madre!
O come TU volesti bene alla Madre!
Il Suo nome Ti riempiva di dolcezze indefinibili, Ti eccitava a palpiti inenarrabili!.. TU l’amasti a fede, e la portasti scolpita in cuore, familiare al tuo labbro. Deh! Ricordaci alla Madre!
L’Ordin TUO poverello all’ombra di questa madre affidasti; da Lei ottenesti il privilegio che fosse glorioso attraverso i secoli, presso al Suo altare volesti sepolti i Tuoi Precordi; il nome TUO confondesti col nome di Lei; ed ora deh! ricordaci alla Madre.
Quanti onori, quante glorie a Lei per Te e per i TUOI figli, per l’Ordin tuo poverello! Quanti istituzioni a Sua lode, quante feste a Suo culto, quanti scritti a Sua illustrazione e difesa. Tu nell’Evo Medio 1a erigesti sul .piedestallo della gloria, ed ora deh! Tu ricordaci alla Madre.
E Maria, la Madre Ti fu grata di tanto affetto, ed a Te affidò i misteri del Tuo ingresso al mondo, della Sua dipartita dello stesso, e TU a custodirli nell’Ordin TUO con mente ferma, con cuore saldo, con mano sicura.
Ricordaci, dunque, ricordaci alla madre!
Si, TUA è la gloria d’aver sostenuto immacolato l’ingresso di Maria alla vita; e TUA sarà quella ancora di caldeggiare la corporea di Lei Assunzione al cielo poiché, per i TUOI figli, TU la propugnasti e la propugnerai.
Per tutto ciò, o Padre Caro, deh! ricordaci alla Madre.
Noi ne abbiamo bisogno, supremo bisogno che, la Madre. ci ricordi.
Ella non dimentica alcuno, ma noi preghiamo che ci ricordi tutti in particolare maniera il popolo Reggino, che sotto il Suo manto materno fidente si assembra. Ed affinché ciò sia, noi alziamo la voce a Te, ripetendo: ricordaci alla Madre!
Noi, TUOI figli, la servimmo per secoli, ed ora fatichiamo perché con questi scritti vengano pubblicate le Sue glorie, le benemerenze Sue materne. Perciò Ti preghiamo: ricordaci alla Madre!
Sì a Lei ch’è doppiamente nostra Madre: Madre donataci dal Crocefisso al Calvario, Madre assegnataci dal Crocefisso dell’Averna, a lei ci affidiamo, noi poverelli dell’Eremo Cappuccino, col devoto popolo reggino e tu, ci ricorda sempre, ricordaci alla Madre.
Sotto gli auspici di Lei e dei TUOI, di quelli del Divo Antonio, vedranno la luce queste pagine, che parlano del Terz’Ordin TUO, delle grazie di Lei e del Taumaturgo Tuo Figlio, e anche per questo, o Padre santo, deh, ricordaci alla Madre.
TU lo sai, TU lo senti, TU lo vedi come freme il serpe antico a nostro danno. Ricordaci alla Madre, o Padre carissimo, affinché vinta l’oste nemica per la potenza di Lei, quaggiù possiamo amarla, e lassù possederla. Così sia.
P. G. B.
"Tutto l’essere ed operare delle creature ha da andare a Dio: cioè tutto farsi a sua gloria".

"Un albero si secca, se si fa spesso mutar di luogo".

"Una ferita nel corpo ti fa gemere, tante ferite mortali nell’anima non ti pesano. Prega, prega Dio che te le faccia sentire, e se ottieni la grazia, cercherai il medico che ti guarisca, né ti quieterai finché non abbi ricuperato la vita, e la salute".

"Tre generi di vita si possono menare da viventi: viver da bruto, viver da uomo, viver da cristiano.
Il bruto è regolato dai soli sensi, l’uomo dalla ragione, il cristiano dalla fede".

"Temete la calca enorme dei vostri peccati? Maria è impegnata ad impetrarvi l’indulto, e la remissione".

"Si guardi di non giudicar male alcuno, né condannarlo, ma più tosto giudichi e condanni se stesso".