Il ven. Gesualdo da Reggio Calabria, o.f.m.cap.
Rappresentante della cultura umanistica
e religiosa nel Regno di Napoli
P. Melchiorre Pobladura
1953. L’Autore del presente saggio eccelleva tra gli esperti dell’Ordine Cappuccino nella scienza umanistica, religiosa e storica. Incaricato ad interessarsi della figura del nostro Venerabile, ha prodotto alcuni saggi di notevole valore scientifico, contribuendo non poco alla conoscenza dell’illustre confratello.
Con intuito non comune ha tratteggiato qui, attingendo alla ricca produzione del p. Gesualdo, un profilo tale da indicarlo come “Rappresentante della cultura umanistica e religiosa nel Regno di Napoli”, offrendo, con stile sobrio, essenziale e rigorosamente scientifico, una gradevolissima primizia, che possiamo gustare anche noi.
"Cento cinquanta anni or sono, l’indomani della morte del Ven. Gesualdo da Reggio (+ 28-1-1803-), tra la commozione di una città in lutto, risuonarono nella Cattedrale di Reggio Calabria queste parole: “La grazia assegna a Gesualdo ingegno perspicace e sublime, talenti singolari e portentosi. Per opera di questi talenti fu egli il primo fra gli eguali nella sua tenera età, e nella gioventù sorpassò ogni umana estimazione. Egli da sé e senza ministero di maestro, il giovanetto felice, maestro divenne del greco idioma, dell’ebraico; lingue dalle quali dopo i più lunghi studii e travagli se ne intende appena da più elevati ingegni la scorza. Non dico poi delle lingue che sono in uso, come la latina, nella quale era ito tant’oltre, che i più diligenti critici avrebber creduto i suoi scritti proprii del tempo di Augusto. Non dico della francese, della italiana e di tutte le lingue viventi, che possedeva in tutta la loro pienezza. Dico delle scienze fisiche, metafisiche, teologiche, delle quali nella sua prima gioventù era sovrano maestro’".
Scarica adesso Il ven Gesualdo da Reggio Calabria 1^ parte
Scarica adesso Il ven Gesualdo da Reggio Calabria 2^ parte
e religiosa nel Regno di Napoli
P. Melchiorre Pobladura
1953. L’Autore del presente saggio eccelleva tra gli esperti dell’Ordine Cappuccino nella scienza umanistica, religiosa e storica. Incaricato ad interessarsi della figura del nostro Venerabile, ha prodotto alcuni saggi di notevole valore scientifico, contribuendo non poco alla conoscenza dell’illustre confratello.
Con intuito non comune ha tratteggiato qui, attingendo alla ricca produzione del p. Gesualdo, un profilo tale da indicarlo come “Rappresentante della cultura umanistica e religiosa nel Regno di Napoli”, offrendo, con stile sobrio, essenziale e rigorosamente scientifico, una gradevolissima primizia, che possiamo gustare anche noi.
"Cento cinquanta anni or sono, l’indomani della morte del Ven. Gesualdo da Reggio (+ 28-1-1803-), tra la commozione di una città in lutto, risuonarono nella Cattedrale di Reggio Calabria queste parole: “La grazia assegna a Gesualdo ingegno perspicace e sublime, talenti singolari e portentosi. Per opera di questi talenti fu egli il primo fra gli eguali nella sua tenera età, e nella gioventù sorpassò ogni umana estimazione. Egli da sé e senza ministero di maestro, il giovanetto felice, maestro divenne del greco idioma, dell’ebraico; lingue dalle quali dopo i più lunghi studii e travagli se ne intende appena da più elevati ingegni la scorza. Non dico poi delle lingue che sono in uso, come la latina, nella quale era ito tant’oltre, che i più diligenti critici avrebber creduto i suoi scritti proprii del tempo di Augusto. Non dico della francese, della italiana e di tutte le lingue viventi, che possedeva in tutta la loro pienezza. Dico delle scienze fisiche, metafisiche, teologiche, delle quali nella sua prima gioventù era sovrano maestro’".
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"Tutto l’essere ed operare delle creature ha da andare a Dio: cioè tutto farsi a sua gloria".
"Un albero si secca, se si fa spesso mutar di luogo".
"Una ferita nel corpo ti fa gemere, tante ferite mortali nell’anima non ti pesano. Prega, prega Dio che te le faccia sentire, e se ottieni la grazia, cercherai il medico che ti guarisca, né ti quieterai finché non abbi ricuperato la vita, e la salute".
"Tre generi di vita si possono menare da viventi: viver da bruto, viver da uomo, viver da cristiano.
Il bruto è regolato dai soli sensi, l’uomo dalla ragione, il cristiano dalla fede".
"Temete la calca enorme dei vostri peccati? Maria è impegnata ad impetrarvi l’indulto, e la remissione".
"Si guardi di non giudicar male alcuno, né condannarlo, ma più tosto giudichi e condanni se stesso".
"Un albero si secca, se si fa spesso mutar di luogo".
"Una ferita nel corpo ti fa gemere, tante ferite mortali nell’anima non ti pesano. Prega, prega Dio che te le faccia sentire, e se ottieni la grazia, cercherai il medico che ti guarisca, né ti quieterai finché non abbi ricuperato la vita, e la salute".
"Tre generi di vita si possono menare da viventi: viver da bruto, viver da uomo, viver da cristiano.
Il bruto è regolato dai soli sensi, l’uomo dalla ragione, il cristiano dalla fede".
"Temete la calca enorme dei vostri peccati? Maria è impegnata ad impetrarvi l’indulto, e la remissione".
"Si guardi di non giudicar male alcuno, né condannarlo, ma più tosto giudichi e condanni se stesso".