Il Venerabile P. Gesualdo da Reggio C.
di Padre Remigio Alberto Le Pera
L’opuscolo biografico è stato composto da padre Alberto Remigio Le Pera “con semplicità e a scopo di propaganda”.
A sollecitarlo è stato il 150° anniversario della morte del ven. p. Gesualdo, evento che la stampa del tempo (si era nel 1953) ha offerto ampio spazio.
Abbiamo pensato di riproporre ai visitatori del sito questo opuscolo, scritto con agilità di stile e, soprattutto, con grande amore fraterno.
“La Calabria - scrive l’Autore - ebbe in ogni tempo uomini che si distinsero per ingegno, cultura e santità.
Questa terra, dove fiorì per prima la civiltà, dove il monachesimo vide il suo massimo splendore, fu pure la terra dove Francesco d’Assisi, per mezzo dei suoi figli, operò prodigi straordinari di carità.
I Cappuccini, ultimo rampollo della grande famiglia Francescana, essi particolarmente, qui, in Calabria, ebbero, come sembra, la loro prima fiorita.
In questo estremo lembo d’Italia, dove la natura pare abbia voluto profondere tutte le ,bellezze, protesa, selvosa e polìcroma con le estreme propagini dell’Aspromonte, lambita dolcemente dal flusso dei due mari; in mezzo a giardini profumati di zagara, si adagia la città della famosa Fata Morgana: Reggio Calabria.
Qui, nell’antichissima ed illustre città, il 18 ottobre 1725, da pii e timorati coniugi Francesco Melacrinò e Saveria Melissari, oriundi da S. Agata in Cataforio, vedeva la luce il nostro Gesualdo, al quale venivano imposti al sacro fonte i nomi di Giuseppe, Marco, Antonio e Luca.
Secondo di due figli – il primo già consacrato al Signore -, ebbe la fortuna di avere per guida, nei suoi teneri anni, genitori dotati di profonda pietà. Questi, infatti, consapevoli del loro cristiano dovere e delle gravi responsabilità familiari, seppero inoculare nell’animo dell’innocente figliolo i soavi ed immutabili insegnamenti di nostra religione, e lo allevarono con amorose cure, fatiche e sacrifici.
Così egli crebbe come un candido e profumato fiore, in un’aria pura ed ossigenata di virtù, ed adorno di un carattere docile e buono. Non tardò di manifestare una inclinazione particolare alla pietà, dando, inoltre, nelle piccole cose, segni manifesti della sua futura grandezza”.
Scarica adesso Il Ven. Padre Gesualdo A
Scarica adesso Il Ven. Padre Gesualdo B
Scarica adesso Il Ven. Padre Gesualdo C
L’opuscolo biografico è stato composto da padre Alberto Remigio Le Pera “con semplicità e a scopo di propaganda”.
A sollecitarlo è stato il 150° anniversario della morte del ven. p. Gesualdo, evento che la stampa del tempo (si era nel 1953) ha offerto ampio spazio.
Abbiamo pensato di riproporre ai visitatori del sito questo opuscolo, scritto con agilità di stile e, soprattutto, con grande amore fraterno.
“La Calabria - scrive l’Autore - ebbe in ogni tempo uomini che si distinsero per ingegno, cultura e santità.
Questa terra, dove fiorì per prima la civiltà, dove il monachesimo vide il suo massimo splendore, fu pure la terra dove Francesco d’Assisi, per mezzo dei suoi figli, operò prodigi straordinari di carità.
I Cappuccini, ultimo rampollo della grande famiglia Francescana, essi particolarmente, qui, in Calabria, ebbero, come sembra, la loro prima fiorita.
In questo estremo lembo d’Italia, dove la natura pare abbia voluto profondere tutte le ,bellezze, protesa, selvosa e polìcroma con le estreme propagini dell’Aspromonte, lambita dolcemente dal flusso dei due mari; in mezzo a giardini profumati di zagara, si adagia la città della famosa Fata Morgana: Reggio Calabria.
Qui, nell’antichissima ed illustre città, il 18 ottobre 1725, da pii e timorati coniugi Francesco Melacrinò e Saveria Melissari, oriundi da S. Agata in Cataforio, vedeva la luce il nostro Gesualdo, al quale venivano imposti al sacro fonte i nomi di Giuseppe, Marco, Antonio e Luca.
Secondo di due figli – il primo già consacrato al Signore -, ebbe la fortuna di avere per guida, nei suoi teneri anni, genitori dotati di profonda pietà. Questi, infatti, consapevoli del loro cristiano dovere e delle gravi responsabilità familiari, seppero inoculare nell’animo dell’innocente figliolo i soavi ed immutabili insegnamenti di nostra religione, e lo allevarono con amorose cure, fatiche e sacrifici.
Così egli crebbe come un candido e profumato fiore, in un’aria pura ed ossigenata di virtù, ed adorno di un carattere docile e buono. Non tardò di manifestare una inclinazione particolare alla pietà, dando, inoltre, nelle piccole cose, segni manifesti della sua futura grandezza”.
Scarica adesso Il Ven. Padre Gesualdo A
Scarica adesso Il Ven. Padre Gesualdo B
Scarica adesso Il Ven. Padre Gesualdo C
"Tutto l’essere ed operare delle creature ha da andare a Dio: cioè tutto farsi a sua gloria".
"Un albero si secca, se si fa spesso mutar di luogo".
"Una ferita nel corpo ti fa gemere, tante ferite mortali nell’anima non ti pesano. Prega, prega Dio che te le faccia sentire, e se ottieni la grazia, cercherai il medico che ti guarisca, né ti quieterai finché non abbi ricuperato la vita, e la salute".
"Tre generi di vita si possono menare da viventi: viver da bruto, viver da uomo, viver da cristiano.
Il bruto è regolato dai soli sensi, l’uomo dalla ragione, il cristiano dalla fede".
"Temete la calca enorme dei vostri peccati? Maria è impegnata ad impetrarvi l’indulto, e la remissione".
"Si guardi di non giudicar male alcuno, né condannarlo, ma più tosto giudichi e condanni se stesso".
"Un albero si secca, se si fa spesso mutar di luogo".
"Una ferita nel corpo ti fa gemere, tante ferite mortali nell’anima non ti pesano. Prega, prega Dio che te le faccia sentire, e se ottieni la grazia, cercherai il medico che ti guarisca, né ti quieterai finché non abbi ricuperato la vita, e la salute".
"Tre generi di vita si possono menare da viventi: viver da bruto, viver da uomo, viver da cristiano.
Il bruto è regolato dai soli sensi, l’uomo dalla ragione, il cristiano dalla fede".
"Temete la calca enorme dei vostri peccati? Maria è impegnata ad impetrarvi l’indulto, e la remissione".
"Si guardi di non giudicar male alcuno, né condannarlo, ma più tosto giudichi e condanni se stesso".