Benedizione di sei nuove casule e di una tovaglia liturgica

Sei nuove casule sono state benedette dal don Antonio Bacciarelli nel corso della solenne Liturgia Eucaristica, concelebrata dai padri Giuseppe Sinopoli, parroco e superiore, e Carmelo Del Giudice, confessore. Su tutte le casule, di cui una in tessuto broccato oro e crocettato, e cinque in tessuto di pura lana laminato oro, spicca lo splendido stolone, eseguito con grande impiego di filati in seta ed oro e nell’altissima qualità del ricamo. Gli stoloni, ridisegnati ad oc dai maestri d’arte del Laboratorio Gruppo Liturgico di San Damiano D’Asti, evidenziano un artistico ricamo dorato, che si evolve con semplicità ed insieme delicata solennità e che conferiscono alla sacra Effigie della Madonna della Consolazione, sul davanti, e al segno del Tau sul dietro, una suggestiva cornice, ben armonizzata con l’insieme della tipologia di arredamento liturgico.
Il Parroco, prima della preghiera per le vocazioni, ha manifestato riconoscente e fraterna gratitudine a coloro che hanno voluto omaggiare di questi doni la Vergine della Consolazione, e cioè l’Ordine Francescano Secolare, Pellicanò Domenico, Idone Antonio, Ada Zappia, Buonanotte Rosetta; e per l’artistica tovaglia lirturgico-mariana, cucita artigianalmente, per l’Altare Maggiore, la signora Pezzarossa Domenica, che ha voluto confezionarla personalmente, per voto formulato a suo tempo.
Don Antonio Bacciarelli, prima di congedare l’assemblea, ha ringraziato la comunità dei frati cappuccini per averlo invitato a benedire le casule e la tovaglia mariane, facendogli “rivivere il ricordo del X anniversario dell’ordinazione sacerdotale qui ai piedi della Madonna della Consolazione il 27 giugno di un anno fa, ed ha, quindi, esortato i presenti “a portare nel cuore, con gioia e venerazione, la Madonna della Consolazione, come noi celebranti portiamo la sua immagine oggi, come potete vedere, sul cuore e come la portano i portatori, che alcuni vedo presenti a questa celebrazione e li ringrazio, sulle spalle. Se noi portiamo la Madonna nel cuore - ha concluso - Ella ci porta a Gesù, e sappiamo chi siamo e dove andiamo; se non portiamo la Madonna nel cuore, è più facile che ci possiamo disorientare e allontanarci dalle orme di Gesù”.
La cerimonia si è conclusa con il tradizionale e popolare canto “Vergine bella e santa”.
"Tutto l’essere ed operare delle creature ha da andare a Dio: cioè tutto farsi a sua gloria".

"Un albero si secca, se si fa spesso mutar di luogo".

"Una ferita nel corpo ti fa gemere, tante ferite mortali nell’anima non ti pesano. Prega, prega Dio che te le faccia sentire, e se ottieni la grazia, cercherai il medico che ti guarisca, né ti quieterai finché non abbi ricuperato la vita, e la salute".

"Tre generi di vita si possono menare da viventi: viver da bruto, viver da uomo, viver da cristiano.
Il bruto è regolato dai soli sensi, l’uomo dalla ragione, il cristiano dalla fede".

"Temete la calca enorme dei vostri peccati? Maria è impegnata ad impetrarvi l’indulto, e la remissione".

"Si guardi di non giudicar male alcuno, né condannarlo, ma più tosto giudichi e condanni se stesso".