Festa della Madonna della Consolazione
 
La nostra Festa
14 Settembre 1912

Dopo quattro anni dal terremoto ritorna ancora la festa della Madonna della Consolazione senza quel consueto apparato di esteriori attrattive che la rendevano tanto gradita a cittadini e a forestieri.

Per lo stato anormale in cui si giace la nostra città, che stenta tanto a risollevarsi dalle sue rovine, non si sono ancora ripristinate quegli ufficiali e tradizionali festeggiamenti che davano un’impronta solenne alla nostra Festa.

Il Municipio – che se la cava segnando in bilancio per la circostanza appena 2 mila lire – non piglia parte ufficiale, come soleva, alle varie solenni funzioni religiose; le splendide luminarie, i ricchi addobbi, le serenate, le feste a mare, i fuochi di artifizio … non sono che un ricordo …

Eppure la nostra Festa è sempre quella; sempre solenne, imponente e piena del più grande entusiasmo.

La ragione si è che la nostra Festa è essenzialmente festa di fede e di santo patriottismo, che si concentra tutta come in un faro luminoso, attorno a quel vetusto e prodigioso Quadro che, da quattro secoli, forma il nostro sacro Palladio, la storia del nostro passato, l’aspirazione e le speranze del nostro avvenire.

Gli esteriori festeggiamenti possono aggiungerle maggiori attrattive, ma la sostanza di essa resta sempre quella, non si lascia da essi assorbire e perdura immutata malgrado la loro mancanza.

Attorno a quel Quadro è un popolo che canta l’inno della fede e della gratitudine, e anche chi, per sua disgrazia non crede, s’inchina riverente e ammirato davanti a tanto sentito e sincero entusiasmo.

Aspettando adunque che nel venturo anno le migliorate condizioni della Città permettano di ripigliare, e con maggiore solennità, gli interrotti tradizionali festeggiamenti, godiamoci la Festa di quest’anno che, oltre alle sacre attrattive, non manca di civili trattenimenti dovuti a private lodevoli iniziative.

E, soprattutto, imploriamo dalla nostra carissima Madonna della Consolazione che mantenga sempre sotto la sua protezione la nostra diletta Città, facendola presto risorgere più grande e più bella alla luce del nostro bel sole e al fulgido incanto dei nostri colli e della nostra marina.

                                                                                                                                    G. C.

VERGINE SANTISSIMA DELLA CONSOLAZIONE


DAL NOVELLO SANTUARIO

CHE I FIGLI TUOI NON DEGENERI DEGLI AVI

T’INNALZARONO SUL MONTE SANTO

DISCENDI NELLA CITTA’ COTANTO A TE CARA

CHE T’ASPETTA ESULTANTE

PER DEPORRE AI VENERATI TUOI PIEDI

L’ANNUALE TRIBUTO

DI FEDE DI LACRIME DI VOTI

PER ESSERNE DA TE

BENEDETTA CONSOLATA INEBRIATA

COL CELESTIALE SORRISO

DELLA TUA MATERNA POSSENTE PROTEZIONE


RN, Anno IV, num. 37, 14 settembre 1912)