Il solenne pellegrinaggio cittadino all’Eremo
L’ispirato discorso di S.E. l’Arcivescovo Monsignor Giovanni Ferro
Nel pomeriggio dell’11 u.s., festività della Madonna di Lourdes, migliaia di fedeli provenienti da tutte le parrocchie cittadine, hanno partecipato, col solito tradizionale entusiasmo suggerito da uno spirito di pietà e di fede rimasto intatto nell’anima del nostro popolo, al pellegrinaggio all’Eremo indetto da S.E. l’Arcivescovo Mons. Ferro in concomitanza col Suo paterno appello ai fedeli dell’Archidiocesi per la ricostruzione del Santuario in onore di N. S. della Consolazione, celeste Patrona di Reggio. Una lieta sorpresa per la maggior parte dei convenuti è stata la sagoma monumentale del grandioso tempio che slancia già le sue linee architettoniche di fronte allo Stretto e alla Città, in uno scenario panoramico di incomparabile bellezza. E nella ampia, rustica navata, presenti anche le autorità cittadine tra cui il Commissario del Comune, il Vice Prefetto Vicario, il Questore, il sen. Barbaro, il Col. Scaparro, il Col. Barbara e i dirigenti diocesani dell’A.C. insieme a molti Sacerdoti, si è svolta una solenne funzione religiosa. S.E. Mons. Ferro ha celebrato la S. Messa e al Vangelo ha pronunciato un ispirato, ardente discorso che siamo lieti di poter riportare quasi integralmente per gli alti insegnamenti in esso contenuti e perché mette in luce il vero, spirituale significato che il nuovo Santuario, la cui storia racchiude tante pagine memorabili della nostra storia religiosa e civile, deve assumere, come segno e simbolo della ricostruzione delle anime e delle coscienze, nel ritorno sincero ai valori autentici della Fede.
Egli ha detto: "In questo vespero tranquillo e sereno noi siamo saliti al sacro colle dell’Eremo per prostrarci dinnanzi alla gloriosa Vergine della Consolazione, pieno l’animo di pensieri e di sentimenti che ci ispira questa grande ora.
La Provvidenza divina ha condotto gli avvenimenti in modo che il tempio della nostra augusta Patrona, dopo sei anni di laboriose pratiche, e di fervida preparazione, risorge finalmente nell’anno del XIX centenario dell’arrivo di San Paolo a Reggio Calabria.
Così mentre con la costruzione del nuovo Santuario di Maria sciogliamo il voto nostro e dei padri; di questi noi ci proponiamo di emulare la fede purissima e la profonda pietà risalendo con loro attraverso le generazioni e i secoli fino a quel luminosissimo giorno nel quale fu qui portato dall’Apostolo delle genti il messaggio di Cristo.
O qual mirabile visione si apre al nostro sguardo illuminato dalla grazia divina e dal materno sorriso della Vergine Santissima!
Con le anime beate di quanti ci hanno preceduto nella pace di Cristo e ora trionfano in Cielo, sono le figure eccelse dei Santi che illustrarono questa terra con eroiche virtù: Il Venerabile Fra Gesualdo, i piissimi e venerati Presuli, i Santi basiliani, il glorioso San Francesco di Paola. Esse segnano nella successione dei secoli le pacifiche vittorie del regno di Cristo fino a questa nostra età che dovrà vedere ciascuno di noi impegnato a portare in alto la fiaccola della fede onde si illumina il nostro cammino e quello di quanti verranno dopo di noi.
Poiché se un grande onore e una grazia straordinaria ci fa la Vergine SS.ma nel chiamarci a innalzarLe questo santuario, che custodirà per sempre la sua prodigiosa effigie e i più cari ricordi della vita religiosa e civile di Reggio Calabria, più segnalato favore e più fulgida gloria intende offrire a ciascuno di noi la celeste nostra Regina invitandoci a rinnovare il nostro spirito nel cercare il regno di Dio e la sua giustizia con il fervore di quella carità, che è adesione completa a Gesù Cristo; in Lui e per Lui, superamento di ogni egoismo e di ogni contrasto tra fratelli e figli dell’unico Padre Celeste.
Quest’invito amabilmente ci rivolge Maria mostrandoci il suo Divin Figlio ricordandoci le Sue parole: <<Vigilate et orate>>. Pregate e fate penitenza; Ella ha ripetuto a Lourdes, a Fatima, in tutti i luoghi ove vieni incontro a noi figli.
Pregate e fate penitenza dice ancor oggi a questo popolo reggino a Lei tanto caro; parlate con Dio entrando nel silenzio della Chiesa, nella solitudine del vostro cuore, sottraendovi al tumultuare incessante della vita superficiale e vuota, che soffoca gli slanci generosi dello spirito, sotto il gioco opprimente di sfrenate passioni.
Preghiera e penitenza per abituarci al sincero e filiale colloquio, con Dio, che solo ci fa vedere e comprendere i beni della terra nella loro realtà di mezzi e strumenti, e nella giusta proporzione con i beni superiori dello spirito.
Preghiera e penitenza per liberarci dalla cecità dell’orgoglio onde siamo ingiustamente portati a esaltare i propri meriti misconoscendo quelli altrui, e ad affermare dinanzi agli altri i propri diritti senza riconoscere i doveri.
Preghiera e penitenza per vincere la malizia con la bontà, per superare i contrasti e gli odi, per comporre le inimicizie, per avvicinare e stringere in feconda e fraterna collaborazione le varie categorie degli uomini, per dare a tutta la vita sociale una autentica ispirazione profondamente cristiana.
Diletti figli, questo tempio, che per opera di architetti, di tecnici e di operai innalza al cielo le sue colonne e i suoi archi, dovrà portare impresso in ogni pietra il sacrificio generoso di ciascuno di noi, di ogni fedele dell’Archidiocesi.
E’ un monumento di fede e di devozione di tutto un popolo che nell’amore di Cristo e della Vergine intende di ristabilire la sua vita individuale, familiare e sociale, affinchè ordinando ogni cosa a suo fine, si operi da tutti nella luce della verità e della giustizia per la concordia e per la pace.
Come la Vergine SS. Ispira a ciascuno di noi, e per mezzo nostro a tanti altri fratelli, sì alti propositi di unanime consenso per l’erezione di questo nostro santuario, così Ella non cessa di farci sentire il suo materno invito all’unione fraterna che si esprime nello sforzo coraggioso e costante ad assicurare la pace di Cristo nel Regno di Cristo.
Vergine benedetta e dolce madre della consolazione, continua ad ispirarci pensieri e propositi di pace, di perdono e di fraterna amicizia e fà che docili ai tuoi materni consigli, della Chiesa e dei suoi Pastori accettiamo la guida illuminata e saggia: estingui gli odi, componi i dissidi, dissipa le tenebre dell’errore della confusione e dell’ignoranza. Aiutaci a costruire la fiducia e la concorde azione per essere veramente il popolo santo di Dio, proteso alle più ardite conquiste della verità e dell’amore. Consola colore che soffrono, fa di noi strumenti generosi di misericordia e di pace".
S.E. Mons. Ferro terminava invitando tutti a pregare per la "Chiesa del silenzio", il cui martirologio, con la morte del Card. Stepinac, aggiungeva alla sua vistosa corona di gloria una nuova fulgida Figura di martire.
(AC, Anno XIII, num. 7, 18 febbraio 1960)