Comunità parrocchiali e Istituti all’Eremo
 
Due devoti Pellegrinaggi all’Eremo
3 e 8 giugno 1912

Due devoti pellegrinaggi salirono di buon mattino il I. e il 3 giugno all’Eremo della Consolazione.

Al primo organizzato e diretto dal Protopapa della Cattolica e dal Parroco della Candelora, presero anche parte l’Educandato di S. Gaetano e l’Istituto delle Immacolatine.

Andava innanzi la Croce, e sacri cantici e preghiere si sciolsero lungo il torrente Caserta. E’ sempre bello andare a visitare la Madre nostra Consolatrice nella sua romita stanza, ma assai più bello è andare a riaffermare ai suoi piedi augusti il patto di alleanza col suo Figlio Divino dopo le soavi delizie e i forti propositi del mese mariano. Vi celebrò messa il Protopapa Calabrò. Il grido di Viva Maria, che una onda di popolo faceva echeggiare all’ingresso della chiesina, fu il tema svolto con ardore dal P. Guglielmo Mandara che infervorò i pellegrini che accostavansi tutti alla sacra mensa. Finita la messa i capi del pellegrinaggio recaronsi a portare una parola di conforto a’ vecchietti e agli ammalati dell’Ospizio così ben tenuto dal Presidente Macrì–Camagna a mezzo del servizio inappuntabile delle Suore di Carità.

Il secondo pellegrinaggio diretto dal M. Rev.do Parroco Panuccio di S. Caterina si svolse anch’esso fra preghiere e cantici.

Una bene affiatata schiera di 50 fanciulle, che avevano il dì innanzi, inghirlandate, fatta la I. comunione, preparate da Suor Rita delle Immacolatine, fece echeggiare le colline dell’Eremo del canto marziale de’ pellegrini a Lourdes Noi vogliam Dio. Al vangelo parlò il predicatore di S. Caterina Can. De Lorenzo traendo argomento da queste ascensioni di anime semplici a rievocare altre ascensioni cinque volte secolari da’ primi colletti all’ultima grande festa narranti le benemerenze della Consolatrice verso il Popolo Reggino.
Alla comunione partecipò tutto il pellegrinaggio.

Accanto alla provvisoria chiesa-baracca, angusta per tutti raccogliere, abbiam potuto osservare, guidati da quel gentilnomo che è il prof. Villa, il nuovo santuario, che già sorge elegante e degno della Madre di Dio, e dove un altro anno a Dio piacendo, ritorneremo a rigustare le stesse gioie e a rinsaldare i propositi del mese di Maria.


(RN, Anno IV, num. 23, 8 giugno 1912)