Gravissime scottature rapidamente guarite

Il 25 maggio 1894, a Molochio, mentre in una famiglia si stava preparando dell’acqua bollente, per tingere delle stoffe, un bambino di due-tre anni si avvicinò alla pentola, versandosela tutta addosso, con scottature tali, in tutto il corpo, e specialmente nell’addome, che gli restarono scoperti persino gl’intestini. Nessun medico poteva sperare di offrire una cura; ma i parenti, e specialmente alcune zie, che erano state penitenti di P. Gesualdo, e avevano in casa un pezzetto del suo abito, si rivolsero a lui con gran fiducia, chiedendo che fosse risparmiata al piccolo quella morte atroce, anche se poi il Signore volesse chiamarlo a sé, ma con altra morte. Gli posero, dunque, addosso la preziosa reliquia, seguitando a pregare; e in capo a pochi giorni il bambino tornò sano e vegeto meglio di prima. Morì, dopo, a distanza di un anno, per un assalto di vermi intestinali, dopo tre ore di sofferenze (Verni M. Teresa; Fr. G. Raimondo da Castelbuono, Il Venerabile P. Gesualdo da Reggio Calabria, Messina 1974, pp. 332-333)
"Tutto l’essere ed operare delle creature ha da andare a Dio: cioè tutto farsi a sua gloria".

"Un albero si secca, se si fa spesso mutar di luogo".

"Una ferita nel corpo ti fa gemere, tante ferite mortali nell’anima non ti pesano. Prega, prega Dio che te le faccia sentire, e se ottieni la grazia, cercherai il medico che ti guarisca, né ti quieterai finché non abbi ricuperato la vita, e la salute".

"Tre generi di vita si possono menare da viventi: viver da bruto, viver da uomo, viver da cristiano.
Il bruto è regolato dai soli sensi, l’uomo dalla ragione, il cristiano dalla fede".

"Temete la calca enorme dei vostri peccati? Maria è impegnata ad impetrarvi l’indulto, e la remissione".

"Si guardi di non giudicar male alcuno, né condannarlo, ma più tosto giudichi e condanni se stesso".