Passeggeri salvati dal naufragio

Alcuni giorni dopo la morte del Servo di Dio salpano da Reggio a Messina due barche, su una delle quali vi sono anche due Cappuccini della Provincia di Messina. Essi sono di ritorno dai solenni funerali di padre Gesualdo.
Dopo un pò si scatena una furibonda tempesta ed in un baleno la barca, che procede per prima, viene ingoiata dai flutti con tutti i passeggeri e l’equipaggio.
Ciò vedendo, il padrone della seconda barca annuncia ai passeggeri che non v’è speranza di salvezza. I due sacerdoti cappuccini, che sono a bordo, constatato l’imminente pericolo, pensano di dare loro l’assoluzione.
Senonché uno di essi ricorda di avere alcuni peli della barba del Servo di Dio e, prima di gettarli nelle acque marine, infuocato di zelo devozionale, si rivolge con queste parole ai passeggeri: «Cittadini di Reggio, ora si vede se avete viva fede nella protezione del vostro padre Gesualdo». Così dicendo, lascia cadere in mare i peli della barba. Subito la furibonda tempesta si converte in una bella sospirata calma, onde felicemente i passeggeri arrivano al porto di Messina, dove gli abitanti, che avevano assistito al naufragio della prima barca e al pericolo incorso della seconda, li abbracciano commossi. E intensa tenerezza spirituale provano nell’animo nell’apprendere che si sono salvati grazie alla protezione del Servo di Dio, fra Gesualdo da Reggio (Summarium 2-4).
"Tutto l’essere ed operare delle creature ha da andare a Dio: cioè tutto farsi a sua gloria".

"Un albero si secca, se si fa spesso mutar di luogo".

"Una ferita nel corpo ti fa gemere, tante ferite mortali nell’anima non ti pesano. Prega, prega Dio che te le faccia sentire, e se ottieni la grazia, cercherai il medico che ti guarisca, né ti quieterai finché non abbi ricuperato la vita, e la salute".

"Tre generi di vita si possono menare da viventi: viver da bruto, viver da uomo, viver da cristiano.
Il bruto è regolato dai soli sensi, l’uomo dalla ragione, il cristiano dalla fede".

"Temete la calca enorme dei vostri peccati? Maria è impegnata ad impetrarvi l’indulto, e la remissione".

"Si guardi di non giudicar male alcuno, né condannarlo, ma più tosto giudichi e condanni se stesso".