Il mandato missionario per il Cameroon alle Suore "Madonna di Fatima"

Al servizio della Chiesa
La Congregazione, inizialmente denominata Figlie missionarie della "Madonna di Fatima" e oggi conosciuta come Suore "Madonna di Fatima", ha avuto origine il 2 ottobre 1949, presso il Santuario della Madonna di Fatima a Pieve (Perugia). A volerla è stata Madre Emma Pia Pignanelli, dopo che in sogno le erano apparsi i pastorelli Francesco e Giacinta, e dopo qualche tempo la Madonna di Fatima. Divenuta figlia spirituale di Padre Pio da Pietrelcina, si affidò ai suoi ispirati consigli, tanto da confermala nella sua confermazione al carisma del poverello d’Assisi, San Francesco. Tale anelito è stato concretizzato nell’aggregazione della nostra Congregazione all’Ordine di Frati Minori Cappuccini.
Il carisma spirituale è mariano-francescano, traendo ispirazione dalla Madonna di Fatima e dal suo messaggio, incentrato sulla divulgazione della Pia pratica quotidiana del santo rosario, la pratica dei cinque primi sabati, la consacrazione al Cuore Immacolato di Maria e dallo stile di vita povero, casto e obbediente di San Francesco. Tale carisma si manifesta in forma apostolica, nella premura samaritana verso gli ultimi e in modo speciale i piccoli.
Noi suore della Madonna di Fatima, siamo state chiamate a testimoniare la nostra vocazione religiosa e missionaria ovunque nel mondo. Spinte da questo zelo siamo pronti per partire in Africa, precisamente in Camerun nella diocesi di Bamenda per fondare la nostra prima casa e così portare l’amore di Cristo in quella terra lontana.
La realizzazione di questo progetto l’abbiamo affidato alla provvidenza di Dio e consapevoli del nostro essere “pietre vive” dell’edificio spirituale, ci poniamo al servizio ministeriale della Chiesa, soprattutto nella Chiesa locale ove la Congregazione è presente.

Il rito del mandato missionario
A conclusione di un triduo di preghiere nella Basilica di "S. Maria Madre della Consolazione", animato dal nostro parroco p. Giuseppe Sinopoli, ci siamo ritrovate, assieme alle nostre consorelle, provenienti dai luoghi calabresi in cui serviamo l’amore di Dio ai nostri fratelli e sorelle, specie quelli più bisognosi, con le consorelle di altri Istituti religiosi, le catechiste, gli amici ed i conoscenti, per ricevere il mandato missionario ed il Crocifisso. A conferircelo è stato don Vittorio Quaranta, che si è reso prontamente e gioiosamente disponibile, dopo che mons. Giovanni Latella aveva, con dispiacere, comunicato la sua indisponibilità per motivi di salute.
Durante l’omelia l’orionino don Vittorio ha sottolineato la bellezza del mandato missionario, che cercheremo di assolvere, nonostante i nostri limiti e le immancabili iniziali carenze anche strutturali, con tutte noi stesse, nell’amore Trinitario, per la gloria di Dio,  il bene della Chiesa e la promozione integrale della grande famiglia cameroonense nel suo hinterland ad intra e ad extra.
Qualche istante prima della consegna del Crocifisso, don Vittorio, rivolgendosi personalmente a noi, ha detto: "Care sorelle, fra poco a voi verrà consegnato un crocifisso, proprio quel crocifisso che è stato tanto osteggiato in questa settimana dalla Corte di Strasburgo, segno del senso profondo della nostra vita cristiana; segno profondo di quell’uomo, piagato dalle sofferenze, che incontrerete in Cameroon; segno di quell’uomo, a volte avvilito e a volte stanco, che incontriamo nelle vie della nostra città di Reggio. Però lo stesso Crocifisso ci ricorda che Dio è fedele, e ci ricorda anche che la nostra vita non si gioca solamente con la prospettiva di questo mondo. Siamo chiamati ad aprirci ad una trascendenza, ad un totalmente altro, ad un altro che è Dio. Occorre aprirsi totalmente a Dio per assaporare le dolcezze di Dio e delle sue meraviglie premurose in noi. Don Ordione soleva, infatti, dire: Chi si fida di Dio, mette in obbligo Dio a prendersi cura di lui

"Partiamo con l’approvazione e l’incoraggiamento del nostro Arcivescovo Vittorio"

Accogliendo l’invito del Concilio Vaticano II ad impegnarsi sempre più generosamente nell’attività missionaria della Chiesa e a fondare nuove comunità religiose, anche in terra di missione, il nostro Istituto si è raccolto stasera per implorare dal Signore, con l’intercessione della Vergine Maria di Fatima, ogni dono di grazia e di celeste protezione mentre si prepara ad estendere il suo apostolato in Africa nella diocesi di Bamenda.
Partiamo con l’approvazione e l’incoraggiamento del nostro Arcivescovo Vittorio, che ci affida a Mons Cornelius Esua, Arcivescovo di Bamenda in Camerun. In quella diocesi, sotto la sua guida, siamo chiamate a testimoniare il nostro carisma mariano e missionario.
A nome della Superiora generale e delle consorelle di Casa Madre, di Torrice e San Giovanni in Fiore, compio il dovere di esprimere un sentito ringraziamento al Superiore dei Padri Cappuccini, Padre Giuseppe Sinopoli, e ai confratelli, ai reverendi concelebranti, alle suore delle altre Congregazione qui presenti e a tutti voi carissimi amici e benefattori, che con la vostra presenza confortate la grande trepidazione di quest’ora così impegnativa per il nostro Istituto.
Non possiamo non rivolgere il nostro doveroso ringraziamento con tantissima gratitudine per la vicinanza e l’assistenza spirituale di Mons Giovanni Latella verso il nostro Istituto.
Grazie di cuore a Pier Luigi e Francesco che ci hanno aiutato ad animare solennemente la celebrazione; ai diaconi alle catechiste con cui abbiamo condiviso il nostro campo di apostolato con amore, unione, gioia e dedizione insieme ai nostri carissimi bambini.
Un grazie affettuoso poi è dovuto alla delegazione di S. Giovanni in Fiore e al venerato D. Benedetto Veltri anche se non è potuto venire per motivi pastorali, però è tra noi la sua mamma. La loro presenza ci richiama la dolce figura di Madre Emma Pia Pignanelli, loro concittadina e nostra Fondatrice. Sul suo esempio e con vero ardimento di fede, nella certezza della sua vicinanza materna, Suor Edith, Suor Teresa insieme a me, nell’obbedienza religiosa, e sulla parola del Signore andiamo verso il nuovo campo del nostro servizio al vangelo ed alla Chiesa.

Siamo certe della vostra preghiera e sinceramente contiamo che non verrà meno il vostro aiuto, così come ognuno potrà.
Ci attendono difficoltà, dovremo affrontare innumerevoli bisogni umani e materiali. Il Signore certamente ricompenserà con larghezza la vostra generosità.
Grazie ancora. Ave Maria.

 
Il saluto del Parroco
“Non è certamente un saluto e un ringraziamento di circostanza, ma è soltanto un cammino fatto insieme, con qualche sofferenza, e che continueremo a fare insieme.
Le suore di Fatima nella nostra Parrocchia hanno lavorato silenziosamente, con umiltà, con tenacia, con coraggio e con quella follia della Croce che la Congregazione ha assunto con la consapevolezza di essere missionaria.
Io penso che è sempre doloroso il distacco per chi rimane e per chi parte. Ma credo che proprio questo sacrificio, che conforma sempre più al mistero della croce, porti evoluzione vocazionale. Perché quello che suor Rita, suor Teresa e suor Edith portano in Cameroon è l’amore della Madonna, la quale le presenta sempre al Figlio, chiedendogli di fare quello di cui hanno bisogno loro e coloro che servono.
Ha detto bene suor Rita: immancabili e inimmaginabili necessità che vi troveranno. Ecco, noi abbiamo il dovere, e vorrei che tutta la Parrocchia assumesse la consapevolezza, di adottare queste suore che partono, sostenendole non solo con la preghiera, ma periodicamente anche con il segno della carità e il segno e la gioia della condivisione missionaria.
Grazie di cuore a tutti!”.
Le Suore Missionarie


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"Tutto l’essere ed operare delle creature ha da andare a Dio: cioè tutto farsi a sua gloria".

"Un albero si secca, se si fa spesso mutar di luogo".

"Una ferita nel corpo ti fa gemere, tante ferite mortali nell’anima non ti pesano. Prega, prega Dio che te le faccia sentire, e se ottieni la grazia, cercherai il medico che ti guarisca, né ti quieterai finché non abbi ricuperato la vita, e la salute".

"Tre generi di vita si possono menare da viventi: viver da bruto, viver da uomo, viver da cristiano.
Il bruto è regolato dai soli sensi, l’uomo dalla ragione, il cristiano dalla fede".

"Temete la calca enorme dei vostri peccati? Maria è impegnata ad impetrarvi l’indulto, e la remissione".

"Si guardi di non giudicar male alcuno, né condannarlo, ma più tosto giudichi e condanni se stesso".