I Cappuccini calabresi in pellegrinaggio mariano a Reggio Calabria (28 aprile 2010)
Il rinnovo dell’atto di affidamento alla Vergine della Consolazione
Il Convento dei Cappuccini dell’Eremo di Reggio Calabria è stato tappa di un significativo momento formativo e di un rilevante evento spirituale, all’interno di un “pellegrinaggio mariano” annuale, che si articola in momenti di preghiera (vocale, contemplativa e adorante), di ascolto della Parola di Dio, di due corsi di esercizi spirituali interfrancescani, rispettivamente a Rabat-Ceuta-Marocco e a Lamezia Terme, di meditazione, di studio e riflessione sulla Regola e gli scritti di Francesco d’Assisi, di quattro corsi di formazione permanente e di agape fraterna. Tra le tematiche trattate, nel corso di questo pellegrinaggio annuale, si selezionano:
- “Sacerdozio battesimale e ministeriale con riferimento alla spiritualità francescana”
(relatore don Mauro Rollando della Diocesi di Genova);
- “Gli ottocento anni della Protoregola francescana: dalla rivelazione del vangelo alla
regola bollata”
(relatore prof. don Felice Accrocca, docente di storia della Chiesa presso la
P.U.G.);
- “La vita consacrata oggi: memoria e prospettive”
(relatore fr. Paolo Martinelli, Cappuccino);
- “Cristo, unico Sacerdote della Nuova Alleanza. La Chiesa, Popolo Sacerdotale.
La liturgia, luogo il cui si esercita il Sacerdozio di Cristo e della Chiesa”
(relatore padre Matias Augé, claretano);
- “Ut in veritate hoc sim quod in sacrificio mistice tractavi”. Orazione post communio
Messa anniversario ordinazione
(relatore don Ildebrando Scicolone, salesiano);
- “Maria, Tipo antropologico per il terzo millennio”
(relatore padre Stefano De Fiores).
Quest’ultima tematica è stata quella che ha animato l’itineranza spirituale dei frati minori cappuccini di calabria con tappa, come dicevamo, il convento cappuccino dell’Eremo, culminante con la celebrazione Eucaristica in Basilica e il rinnovo dell’affidamento dei cappuccini calabresi alla Madonna della Consolazione, che è anche Patrona della Provincia monastica religiosa (Decreto Generalizio dell’11/09/1928).
I circa 40 religiosi dopo il saluto fraterno, sono stati accolti nella sala biblica, preparata con sobrietà e decoro, come vuole lo spirito francescano-cappuccino, dentro la quale spiccava il libro della Parola di Dio, con a lato un cero acceso, l’immagine della Madonna della Consolazione e quella del ven. padre Gesualdo Malacrinò da Reggio Calabria. Alle 10.15 in punto, dopo la preghiera introduttiva, padre Stefano De Fiores ha iniziato la conferenza ponendo subito le domande:
a) Qual è il volto dell’uomo che deve emergere in noi e nei nostri contemporanei
agli inizi del 2000, al di là delle luci deformanti della ribalta?
b) Quale essenza del cristianesimo deve essere ricuperata per rispondere alle sfide
del nostro tempo?
Quindi ha strutturato la conferenza secondo un’articolazione incentrata su:
- MARIA CREATURA NUOVA IN CRISTO: Il progetto di Dio realizzato in Maria;
- Maria donna nuova; - La persona conforme a Cristo; - Maria persona aperta
al trascendente;
- MARIA PARADIGMA ANTROPOLOGICO: Maria, libertà che diviene e centro
di responsabilità; - Relazionalità a Dio e agli uomini.
Ha, infine, evidenziato l’opportunità del silenzio meditativo sull’esempio di Maria come condizione necessaria per assimilare i contenuti ascoltati, focalizzando che “alla ricerca del tipo antropologico per il terzo millennio ha risposto la teologia additando innanzitutto Cristo, l’uomo relazionale per eccellenza, e quindi Maria, la persona umana tutta relativa a Dio e agli esseri umani. Cristo è modello trascendentale a motivo del suo essere Dio e uomo, Maria rimane modello categoriale totalmente umano, in particolare per la Chiesa che si pone dinanzi a Cristo come la sposa dell’alleanza”.
“Ma per quanto prezioso il silenzio – ha precisato l’illustre oratore - non basta. Occorre un impegno per tradurre nella vita quotidiana la lezione che viene a noi dalla storia e più profondamente dal mistero della Trinità, che si riflette nella persona di Maria. Da lei impariamo a realizzare la nostra vita come libertà che diviene ed insieme come pro-esistenza in contesto di solidarietà e di relazionalità. Il rimando alla Trinità ci deve spronare a non rimanere uno accanto all’altro, ma a vivere con l’altro, per l’altro e nell’altro: ideale che suppone come base e come effetto la partecipazione all’essere stesso di Dio che è Amore”.
Culmine di questa ricca giornata è stata la concelebrazione Eucaristica nella Basilica dell’eremo, al termine della quale tutti i cappuccini hanno rinnovato l’atto di affidamento alla Madonna della Consolazione, il cui testo, preparato e distribuito dal Centro Provinciale di Accoglienza Vocazionale e di Pastorale Giovanile, con sede presso il Convento di Chiaravalle Centrale, è il seguente:
"Vergine Maria, Sposa di Giuseppe, Madre di Cristo,
della Chiesa e di tutti noi radunati al tuo cospetto:
a te ricorriamo con cuore fiducioso.
Guida i nostri passi e ponili al sicuro da ogni insidia del maligno.
Rendici costanti nella fedeltà al Vangelo, generosi all’amore filiale,
paterno, fraterno, forti nelle prove e nelle sofferenze,
coraggiosi nella testimonianza.
Volgi il tuo sguardo amorevole e apportatore di benedizioni sulle
nostre fraternità, sulle nostre città, sulla crisi spirituale,
morale ed economica che tante famiglie affligge.
O Maria, ti preghiamo, supplicando un amore paziente e generoso,
desiderosi di ricevere per la Tua potente mediazione
nuove ed abbondanti grazie di conversione, di liberazione,
di guarigione, di consolazione.
Proteggi il Santo Padre Benedetto XVI, possano essere esauditi
i suoi voti di santità e di pace sulla Chiesa e sul mondo intero.
O Maria, Madre della Consolazione Patrona
della nostra Provincia Religiosa di Calabria:
accoglici, perché in te confidiamo e a te ci affidiamo,
ora e da ora per tutto il tempo
del nostro umano peregrinare.
Amen".
della Chiesa e di tutti noi radunati al tuo cospetto:
a te ricorriamo con cuore fiducioso.
Guida i nostri passi e ponili al sicuro da ogni insidia del maligno.
Rendici costanti nella fedeltà al Vangelo, generosi all’amore filiale,
paterno, fraterno, forti nelle prove e nelle sofferenze,
coraggiosi nella testimonianza.
Volgi il tuo sguardo amorevole e apportatore di benedizioni sulle
nostre fraternità, sulle nostre città, sulla crisi spirituale,
morale ed economica che tante famiglie affligge.
O Maria, ti preghiamo, supplicando un amore paziente e generoso,
desiderosi di ricevere per la Tua potente mediazione
nuove ed abbondanti grazie di conversione, di liberazione,
di guarigione, di consolazione.
Proteggi il Santo Padre Benedetto XVI, possano essere esauditi
i suoi voti di santità e di pace sulla Chiesa e sul mondo intero.
O Maria, Madre della Consolazione Patrona
della nostra Provincia Religiosa di Calabria:
accoglici, perché in te confidiamo e a te ci affidiamo,
ora e da ora per tutto il tempo
del nostro umano peregrinare.
Amen".
(a cura di Fra Giuseppe Sinopoli)
Se vuoi leggere il testo integrale
dell’intervento di De Fiores clicca su:
Paradigma antropologico
Se vuoi condividere alcuni momenti
della giornata di fraternità provinciale cappuccina
a Reggio Calabria, clicca su:
in convento con p. Stefano De Fiores
in chiesa con la Vergine Maria
"Tutto l’essere ed operare delle creature ha da andare a Dio: cioè tutto farsi a sua gloria".
"Un albero si secca, se si fa spesso mutar di luogo".
"Una ferita nel corpo ti fa gemere, tante ferite mortali nell’anima non ti pesano. Prega, prega Dio che te le faccia sentire, e se ottieni la grazia, cercherai il medico che ti guarisca, né ti quieterai finché non abbi ricuperato la vita, e la salute".
"Tre generi di vita si possono menare da viventi: viver da bruto, viver da uomo, viver da cristiano.
Il bruto è regolato dai soli sensi, l’uomo dalla ragione, il cristiano dalla fede".
"Temete la calca enorme dei vostri peccati? Maria è impegnata ad impetrarvi l’indulto, e la remissione".
"Si guardi di non giudicar male alcuno, né condannarlo, ma più tosto giudichi e condanni se stesso".
"Un albero si secca, se si fa spesso mutar di luogo".
"Una ferita nel corpo ti fa gemere, tante ferite mortali nell’anima non ti pesano. Prega, prega Dio che te le faccia sentire, e se ottieni la grazia, cercherai il medico che ti guarisca, né ti quieterai finché non abbi ricuperato la vita, e la salute".
"Tre generi di vita si possono menare da viventi: viver da bruto, viver da uomo, viver da cristiano.
Il bruto è regolato dai soli sensi, l’uomo dalla ragione, il cristiano dalla fede".
"Temete la calca enorme dei vostri peccati? Maria è impegnata ad impetrarvi l’indulto, e la remissione".
"Si guardi di non giudicar male alcuno, né condannarlo, ma più tosto giudichi e condanni se stesso".