Concerto del Coro Parrocchiale "Ven. padre Gesualdo"

Una bella "testimonianza di amore"
a cura di padre Giuseppe Sinopoli

E’ con questo godimento spirituale e artistico che ha accolto l’evento canoro e poetico che i giovani del Coro parrocchiale "Ven. padre Gesualdo" hanno voluto offrire, a lode di Dio e il bene delle anime, l’8 gennaio 2012 nella Basilica Santuario Parrocchia "S. Maria Madre della Consolazione".

I canti eseguiti sono stati di una brillantezza unica e suggestiva, facendoci rivivere il mistero dell’Incarnazione vissuto e testimoniato nella tradizione della fede popolare.

La bontà dell’esecuzione è stata sottolineata più volte dal caloroso applauso dei convenuti. Introdotta dalla segretaria del Coro, Maria Grazia Morabito, con pensieri semplici e ben contestualizzati, ottimali per inoltrare nello spirito del brano da eseguire.

Ma il concerto ha previsto anche momenti poetici, di brani composti da persone, tra cui anche un anomino, che hanno voluto contribuire con grande senso di comunione solidale all’iniziativa del gruppo dei cantori della comunità parrocchiale, i cui testi sono i seguenti:

Natale di Guido Gozzano

E’ nato! Alleluia! Alleluia!
E’ nato il sovrano Bambino.
La notte che già fu sì buia
risplende d’un astro divino.
Orsù, cornamuse più gaie
suonate! Squillate, campane!
Venite, pastori e massaie,
o genti vicine e lontane.
Non sete, non molli tappeti,
ma come nei libri hanno detto
da quattromill’anni i profeti
un poco di paglia ha per letto.
Da quattromill’anni s’attese
a quest’ora su tutte le ore
è nato, è nato il Signore!
E’ nato nel nostro paese.
Risplende d’un astro divino
la notte che già fu sì buia
è nato il sovrano Bambino
è nato! Alleluia! Alleluia!

Natale di anonimo

Una cometa sopra una culla
è nato un Bimbo
che non ha nulla!
Porta la gioia in ogni cuore
e per il mondo
bontà e amore!
Pastori e magi gli recan doni
noi, per Natale,
siamo più buoni.
Doniamo al Bimbo che dorme e tace
un mondo nuovo
con tanta pace!

Nella notte di Natale di Zaira Elena Ficara

Nella notte di Natale
niente resta tutto uguale,
gli Angeli e i pastori esultano nei loro cuori.

Nell’umile capanna,
un bimbo fa la nanna…è nato il Bambinello
riscaldato dal bue e l’asinello,
è il nostro Salvatore, è Gesù…il Redentore!

Ogni uomo in terra gli fa omaggio,
anche i tre sapienti da un lungo viaggio,
per offrire con il cuore
oro, incenso e mirra al nostro Salvatore!

Notti i Natali di Pina Verduci

Era na notti di friddu e di gelu,
quando nasciu u Missia di lu celu,
Maria e Giuseppi dopu tantu caminu
truvaru na staddha mi nasci u Bambinu.

Maria era affranta, l’ura era rrivata
Gesù nasciva n’to menzu da nuttata,
nu boi e nu sceccu cu so risciatu
caddiaru u Bambinuzzu ampena natu.
Lu randi eventu tuttu tramutau
a stiddha cumeta tuttu lluminau,
a nivi fitta cadiva du celu
Maria cumbigghiava a so figghiu cu so’ velu.

I pasturi di colpu si svegliaru,
versu la staddha tutti s’avviaru, purtandu duni
pi Gesù Bambinu: gnedduzzi, carchi pani e nu pocu i vinu.
E la massara chi so figghioleddi,
n’to cestu n’ci purtaru i ricotteddhi.
U Bambinuzzu a tutti n’ci ridiva,
chi so manuzzi li benidiciva.

Giuseppi stava zittu e osservava, Maria n’to so cori meditava,
chi partoriu cu gioia e cu duluri, dandu a tutta l’umanità lu Salvaturi.
A notti nira vitti na randi luci, calaru l’Angiuli e nunziaru o mundu a paci.

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"Tutto l’essere ed operare delle creature ha da andare a Dio: cioè tutto farsi a sua gloria".

"Un albero si secca, se si fa spesso mutar di luogo".

"Una ferita nel corpo ti fa gemere, tante ferite mortali nell’anima non ti pesano. Prega, prega Dio che te le faccia sentire, e se ottieni la grazia, cercherai il medico che ti guarisca, né ti quieterai finché non abbi ricuperato la vita, e la salute".

"Tre generi di vita si possono menare da viventi: viver da bruto, viver da uomo, viver da cristiano.
Il bruto è regolato dai soli sensi, l’uomo dalla ragione, il cristiano dalla fede".

"Temete la calca enorme dei vostri peccati? Maria è impegnata ad impetrarvi l’indulto, e la remissione".

"Si guardi di non giudicar male alcuno, né condannarlo, ma più tosto giudichi e condanni se stesso".