Opuscoli Regolari, e Morali

Gli “Opuscoli Regolari, e Morali” sono divisi in quattro tomi, che il nostro autore aveva intenzione di rivedere ed aggiornare, come si legge in una nota riferita al 26 aprile del 1773. Di questa revisione selezioniamo quella relativa al Manuale de’ Frati Minori, effettuata il 19 dicembre 1776. L’auore l’ha strutturato in tre parti: Nella 1. si da il Catechismo de’ Frati Minori; nella 2. Lezioni su gli obblighi de’ Frati Monori; nella 3. si apportano le decisioni de’ Capitoli Generali relativamente alla Regolare Osservanza.
Il titolo esatto degli Opuscoli Regolari, e Morali è, invece, così fedelmente scritto:

Opuscoli Regolari, e Morali divisi in quattro Tomi.
Nel primo de’ quali si contengono quei che riguar-
dano propriamente i Frati Minori. Nel secon-
do le Conferenze Morali, che riguarda-
no lo Stato Religioso; e nel
terzo i Catechismi a’
Religiosi
e nel 4 gli esercizj spirituali a’ Religiosi per diece giorni.

Composti da F. Gesualdo da Reggio Capopuccino.

Edizione inemendata, ed accresciuta.

Questi scritti devono rivedersi, e correggersi in molte cose se Dio
me’l permetterà. Sia ciò detto ad cautelam. 26 Apr. 1773.

In Reggio nel Luglio del 1762
.

Essi sono dedicati al gran Patriarca dei Poveri S. Francesco, dedica elaborata come una vera e propria preghiera, che riteniamo utile trascriverla integralmente e senza alcuno intervento ortografico, per meglio gustarne la bellezza della fede e la disarmante umiltà di padre Gesualdo.

“A Voi col più vivo del cuore mi umilio Serafico Patriarca, e vi presento un dono molto a voi gradito. Chi non sa quanto acceso fusse stato il vostro zelo per la salvezza delle anime, e sopra tutto per la perfezione, e santità de’ vostri Religiosi?
Per questo, non vi bastò d’imitare perfettamente voi solo Gesù Cristo, e di unir la vostra grand’Anima al Creatore col sublime dono che aveste di sublime contemplazione, ma v’impiegaste anche indefesso tutta la vita per tirare anime a Cristo, e, per accendere se fusse stato possibile in tutti le vampe di carità di cui sì altamente era acceso il vostro cuore. Nè pago d’aver in persona fedelmente eseguite sì nobili imprese, voleste ispirato da Dio istituire tre Ordini in cui salvaste coloro che vi seguissero, e professassero la vostra regola, e per mezzo di tali e tanti seguaci guadagnaste ancora l’intero Mondo. Or qual uffizio riuscir potrebbe a voi più grato, quanto è questo di secondarsi da’ vostri figli i vostri desiderj; e di affaticarsi ognun di loro secondo i ricevuti talenti a promuovere nel mondo l’imitazione di Cristo, e nella religione promuovere la santità de’ Religiosi? Io lo confesso per non aver fra gli altri vizj quello ancora dell’ingratitudine, confesso che per misericordia di Dio, ed intercessione vostra, ho avuto fin dai primi anni questo desiderio di giovare al prossimo, e di salvarlo: benché poi per giusto castigo della mia poca corrispondenza mi sia rimasto come colui di cui dice il Profeta (Jerem. 22,30) Haec dicit Dominus: Scribe virum istum sterilem, virum, qui in diebus suis non prosperabitur; nec enim erit de semine eius vir.
Però se le misericordie divine si concedono appunto per misericordia, essendo scritto, che non volentis neque currentis sed miserentis Dei (Rom 9.16) voglio sperare, che anche al presente sia Iddio quel gran Signore che in altis habitat, et humilia respicit in coelo, et in terra, suscitans de terra inopem,et de stercore erigens pauperem,.. qui habitare facit sterilem in domo matrem filiorum laetantem (Psalm. 112)
Perloche prendo animo a presentarvi queste mie fatighe, come degne di voi non riguardo dell’autore, ma sol delle dottrine che contengono; affinché poste sotto il vostro potentissimo patrocinio, ne riportassero presto, o tardi quel sospirato frutto, che finora a cagion dei miei demeriti si fu impedito. So che voi potete assai al trono delle divine misericordie, e so ancora che volete ardentemente la salvezza di tutti, e specialmente di quei Religiosi, che professarono seguire le pedate vostre. Fate dunque lo che volete, e lo che potere: e nel tempo stesso impetrate perdono alle tante mie ingratitudini, e a quegli errori in cui Uomo ignorante, e da poco avrò potuto incorrere in queste picciole fatiche, che vi presento. Affinché ed Io, e gli altri fatti per vostra intercessione vasi di misericordie, possiamo un giorno in vostra compagnia lodare il Dator d’ogni bene per gl’interminabili secoli dell’eternità. Amen".

Segue la prefazione che ne indica i destinatari, e cioè le Persone Religiose. Quindi l’indice del Primo tomo,  comprendente otto Opuscoli così articolati:

Opuscolo    I:   Manuale dei Frati Minori
Opuscolo   II:   Circa la mutazione degli Abiti
Opuscolo  III:   Circa i Novizj
Opuscolo  IV:   Circa l’educazione de’ Giovani professi
Opuscolo   V:   Circa l’elezione de’ Prelati
Opuscolo  VI:   In cui si da la soluzione ad un dubio che riguarda la povertà
Opuscolo VII:   Su le provvisioni del vitto, e sul ricorso a pecunia come, e quando a ffr. Min.
Opuscolo VIII:  In cui si danno due maniere per formare i Processi nella cause de’ Regolari

Ogni Opuscolo, composto in periodi di tempo diversi, è articolato secondo uno schema pratico ed efficace, i cui contenuti sono mirabilmente ispirati e fondati sulla Sacra Scrittura, sul Magistero della Chiesa, sugli scritti di San Francesco d’Assisi, sul Magistero dell’Ordine Cappuccino, e opportunamente sostenuti dagli scritti di persone che si sono distinti nel campo della dottrina e della scienza o della semplice ma assai preziosa cronaca degli eventi storici, i cui riferimenti sono scrupolosamente riportati all’interno o a margine del testo con relativa trascrizione in lingua originale o annotazione. Ciò evidenzia lo spessore di alta professionalità umana e culturale dell’autore e l’indiscusso valore scientifico dell’opera.

A cura di P. Giuseppe Sinopoli
"Tutto l’essere ed operare delle creature ha da andare a Dio: cioè tutto farsi a sua gloria".

"Un albero si secca, se si fa spesso mutar di luogo".

"Una ferita nel corpo ti fa gemere, tante ferite mortali nell’anima non ti pesano. Prega, prega Dio che te le faccia sentire, e se ottieni la grazia, cercherai il medico che ti guarisca, né ti quieterai finché non abbi ricuperato la vita, e la salute".

"Tre generi di vita si possono menare da viventi: viver da bruto, viver da uomo, viver da cristiano.
Il bruto è regolato dai soli sensi, l’uomo dalla ragione, il cristiano dalla fede".

"Temete la calca enorme dei vostri peccati? Maria è impegnata ad impetrarvi l’indulto, e la remissione".

"Si guardi di non giudicar male alcuno, né condannarlo, ma più tosto giudichi e condanni se stesso".