Come un candido e profumato fiore

Suo papà è un nobile patrizio
e svolge il servizio di Capitano
della Torre di Cugliari, una delle tante
disseminate lungo la costiera reggina
per difenderla dalle incursioni nemiche,
allora assai frequenti, ma quando il tempo
glielo consente s’intrattiene volentieri
con i figli, forgiandone il carattere
con severità e rettitudine.

Sua mamma, invece, è una semplice
donna di casa, amante della preghiera,
affabile e molto generosa con i bisognosi,
vedendo in essi il volto di Dio.

E’ soprattutto grazie a lei se Giuseppe,
fin dai teneri anni, s’innamora perdutamente
di Gesù e di Maria e nutre sentimenti
di concreta solidarietà verso i poveri più poveri.


(Disegno di Giorgio Pinna: Così egli crebbe come un candido e profumato fiore)
"Tutto l’essere ed operare delle creature ha da andare a Dio: cioè tutto farsi a sua gloria".

"Un albero si secca, se si fa spesso mutar di luogo".

"Una ferita nel corpo ti fa gemere, tante ferite mortali nell’anima non ti pesano. Prega, prega Dio che te le faccia sentire, e se ottieni la grazia, cercherai il medico che ti guarisca, né ti quieterai finché non abbi ricuperato la vita, e la salute".

"Tre generi di vita si possono menare da viventi: viver da bruto, viver da uomo, viver da cristiano.
Il bruto è regolato dai soli sensi, l’uomo dalla ragione, il cristiano dalla fede".

"Temete la calca enorme dei vostri peccati? Maria è impegnata ad impetrarvi l’indulto, e la remissione".

"Si guardi di non giudicar male alcuno, né condannarlo, ma più tosto giudichi e condanni se stesso".