Giornata di preghiera e di offerta per la solidarietà e la condivisione
In questo quinto Sabato abbiamo avuto la gioia di contemplare la "Vergine delle famiglie", arricchendo la sensibilità del cuore in un più generoso servizio di solidarietà e di condivisione.
Alla luce della famiglia di Nazareth, abbiamo riflettuto sul valore e sulla missione delle famiglie, sempre più bisognose di radicarsi nella roccia della Parola di Dio, "lanterna dei passi" e "luce del cammino", per ritrovarsi nella gioia della vita e dell’amore.
Durante l’adorazione Eucaristica, animata, come di consueto, dal Cenacolo Maria Consolatrice, ci siamo lasciati inondare, condotti per mano dalla Parola, dal dono luminoso d’amore di Gesù, che si è fatto e continua a farsi nostro cibo e nostra bevanda.
Un immenso grazie a don Nicola Casuscelli per averci "infervorato" nel fiat evangelico della nostra vita e nella testimonianza della carità verso il prossimo, specie quello più povero.
Un riconoscente grazie al Coro Parrocchiale di "Santa Maria del Buon Consiglio" per l’animazione dei canti, effettuata con maestria e raccoglimento.
Un grazie ai devoti della Madonna che sono convenuti nella sua casa in questo sabato per lodare, invocare e ringraziare la bontà misericordiosa del Signore, e per porsi, ancora una volta, sotto la materna intercessione della Madre Consolatrice.
A tutti un affettuoso e cordiale saluto di Pace e Bene.
(fra giuseppe)
"Un albero si secca, se si fa spesso mutar di luogo".
"Una ferita nel corpo ti fa gemere, tante ferite mortali nell’anima non ti pesano. Prega, prega Dio che te le faccia sentire, e se ottieni la grazia, cercherai il medico che ti guarisca, né ti quieterai finché non abbi ricuperato la vita, e la salute".
"Tre generi di vita si possono menare da viventi: viver da bruto, viver da uomo, viver da cristiano.
Il bruto è regolato dai soli sensi, l’uomo dalla ragione, il cristiano dalla fede".
"Temete la calca enorme dei vostri peccati? Maria è impegnata ad impetrarvi l’indulto, e la remissione".
"Si guardi di non giudicar male alcuno, né condannarlo, ma più tosto giudichi e condanni se stesso".