Il 6° Sabato (6 Settembre 2009)

La Vergine delle famiglie
di p. giuseppe sinopoli

L’universo familiare sta attraversando momenti di gravi difficoltà, sia ad intra che ad extra. I motivi della crisi sono molteplici, tra i quali certamente hanno un posto di rilievo quelli di natura spirituale.

Quando una famiglia si allontana da un modello importante da cui trarre ispirazione e conforto, come quello della famiglia di Nazareth, per selezionarne uno all’insegna della suadente opportunità tornacontista, si avventura in una teoria di possibilità che la disorientano e la sfiancano, compromettendone, in modo subdolo e progressivo, l’unità, la stabilità, la comunione e la condivisione. Ci si lascia abbagliare da allettanti modelli la cui precarietà e fragilità somigliano ad una meteora ben congegnata da una audace cultura che seduce l’io, fino a farlo sentire un "dio". E così, senza quasi accorgersene, un senso di protagonismo, senza equilibrio e senza regole, s’infiltra nelle fibre del tessuto familiare, provocando lacerazioni e strappi dolorosi e, non raramente, devastanti.

E’ questo un danno dirompente sia a livello personale che a livello sociale. Ben a ragione Giovanni Paolo II si è prodigato, con profetico e zelante magistero apostolico, a sollecitare l’umanità perchè si assumesse la responsabilità di tutelare e promovuore questo straordinario patrimonio. Soprattutto ha invitato le famiglie a tornare alla "preghiera della famiglia per la famiglia", cioè alla recita comune del rosario.

"Un tempo questa preghiera - si legge al n. 41 della Lettera Pastorale Rosarium Virginis Mariae di Giovanni Paolo II - era particolarmente cara alle famiglie cristiane, e certamente ne favoriva la comunione. Occorre non disperdere questa preziosa eredità. Bisogna tornare a pregare in famiglia e a pregare per le famiglie, utilizzando ancora questa forma di preghiera.
La famiglia che prega unita, resta unita. Il Santo Rosario, per antica tradizione, si presta particolarmente ad essere preghiera in cui la famiglia si ritrova. I singoli membri di essa, proprio gettando lo sguardo su Gesù, recuperano anche la capacità di guardarsi sempre nuovamente negli occhi, per comunicare, per solidarizzare, per perdonarsi scambievolmente, per ripartire con un patto di amore rinnovato dallo Spirito di Dio.

Molti problemi delle famiglie contemporanee, specie nelle società economicamente evolute, dipendono dal fatto che diventa sempre più difficile comunicare. Non si riesce a stare insieme, e magari i rari momenti dello stare insieme sono assorbiti dalle immagini di un televisore. Riprendere a recitare il Rosario in famiglia significa immettere nella vita quotidiana ben altre immagini, quelle del mistero che salva: l’immagine del Redentore, l’immagine della sua Madre Santissima. La famiglia che recita insieme il Rosario riproduce un po’ il clima della casa di Nazareth: si pone Gesù al centro, si condividono con lui gioie e dolori, si mettono nelle sue mani bisogni e progetti, si attingono da lui la speranza e la forza per il cammino".
Appena tre anni dopo, ed esattamente nel 1995, accogliendo una petizione formulatagli a conclusione del VII Centenario Lauretano, Giovanni Paolo II ha inserito l’invocazione "Regina della famiglia" nelle Litanie lauretane. L’inserimento è stato effettuato "perché in ogni casa risplenda la luce dell’esempio della Vergine Maria, e ogni famiglia possa godere della sua materna protezione"; e "affinché ogni famiglia sia una pagina di Vangelo scritta per il nostro tempo".

"Dio solo sa quanto sia oggi necessario ritrovare ancora il senso cristiano della famiglia, tanto messo in questione nella moderna società da un insieme di false teorie presentate come espressione di libertà e affermazione di personalità.

L’invocazione a Maria "Regina della famiglia" è in tale contesto una sicurezza notevole, perché presenta al fedele cristiano la figura di questa donna tutta dedita alla vita familiare, a quella "Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe" che a Nazareth diventa l’esempio e il riferimento di ogni autentica famiglia umana".

Regina delle famiglie, prega per noi!
 
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"Tutto l’essere ed operare delle creature ha da andare a Dio: cioè tutto farsi a sua gloria".

"Un albero si secca, se si fa spesso mutar di luogo".

"Una ferita nel corpo ti fa gemere, tante ferite mortali nell’anima non ti pesano. Prega, prega Dio che te le faccia sentire, e se ottieni la grazia, cercherai il medico che ti guarisca, né ti quieterai finché non abbi ricuperato la vita, e la salute".

"Tre generi di vita si possono menare da viventi: viver da bruto, viver da uomo, viver da cristiano.
Il bruto è regolato dai soli sensi, l’uomo dalla ragione, il cristiano dalla fede".

"Temete la calca enorme dei vostri peccati? Maria è impegnata ad impetrarvi l’indulto, e la remissione".

"Si guardi di non giudicar male alcuno, né condannarlo, ma più tosto giudichi e condanni se stesso".