3° Sabato (13 agosto 2011)
Maria Vergine
Madre della Divina Provvidenza
(a cura di padre Giuseppe Sinopoli)
La devozione alla Vergine Maria, Madre della Divina Provvidenza, nella sua forma istituzionale, risale al 1744, allorquando il Sommo Pontefice Benedetto XIV ha concesso alla Congregazione dei Chierici Regolari di San Paolo (Barnabiti) la facoltà di celebrare la messa della beata Vergine Maria, «madre della divina Provvidenza», piamente venerata a Roma nella Chiesa di san Carlo detta «ai Catinari», durante il sabato che precede la terza domenica di novembre.
Nel contempo ha dato facoltà di istituire anche una Confraternita.
Da allora diversi Papi, ad incominciare da Pio VII fino a Giovanni Paolo II, hanno voluto onorare questo singolare privilegio della Vergine Maria con l’omaggio della preghiera, recandosi personalmente davanti alla sua venerata Immagine.
Con questo titolo, col quale è stata insignita la Vergine Maria, si è voluto lodare e ringraziare la bontà provvidenziale del Signore e selezionare la missione che lo stesso Signore, la cui «provvidenza tutto dispone secondo un disegno di amore», ha voluto affidare «alla beata Vergine affinché fosse la "benignissima Madre di Cristo".
"Per la provvidenza divina - come viene magistralmente illustrato nel messale "Messe della Beata Vergine Maria - che si è dispiegata nell’economia della salvezza, «la beata Vergine Maria (...) ha generato il Salvatore del mondo» (Prefazio); - provvida madre degli uomini, «che Cristo Gesù le ha affidato dalla croce» (Prefazio); - dispensatrice di grazia (Prefazio); colei che a Cana di Galilea pregò il Figlio in favore degli sposi (cfr Vangelo, Gv 2,1-11; cfr Prefazio), «ora, assisa alla destra del Figlio, veglia sulla Chiesa che lotta, che soffre, che spera» (Prefazio).
La beata Vergine e chiamata «madre della divina Provvidenza» perché da Dio ci è stata data come premurosa madre, che ci procura con la sua intercessione i beni del cielo.
Come Dio non può dimenticarsi del suo popolo (cfr Antifona d’ingresso, Is 49,15) e che proprio come una madre lo consola, così la Madonna ha compassione di noi (cfr Antifona d’ingresso), intercede per noi (cfr Colletta, Orazione sulle offerte, Orazione dopo la Comunione), ci occorre nelle nostre necessità (cfr Prefazio), ci ricolma di consolazione (cfr Prima Lettura, Is 66, 10-14).
I fedeli, sorretti dal patrocinio di una Madre così sublime, trovano grazia e sono aiutati al momento opportuno (cfr Orazione sulle offerte; cfr Eb 4,16) e cercando, secondo il comando del Signore, anzitutto il regno di Dio e la sua giustizia, sperimentano in ogni circostanza della vita la provvidenza del Padre (cfr Orazione dopo la Comunione; cfr Mt 6,33".
I devoti della Vergine Maria, che nella Basilica dell’Eremo dei Cappuccini si venera sotto il "dolce e mellifluo titolo della Consolazione", hanno avuto la gioia, in questo terzo Sabato, di approfondire la conoscenza riguardo all’elezione di tanto privilegio, grazie alle riflessioni evangeliche dei sacerdoti celebranti la santa Eucaristia, in modo particolare del padre Carlo Fotino, Superiore del convento dei cappuccini in Catanzaro, ma soprattutto si sono estasiati nel godere, ancora una volta, la premurosa presenza di questa mirabile Mamma, a cui il figlio Gesù, che tiene in braccia, non sa mai dire di no.
Ed è stato emozionante "vedere" pure sui loro volti l’illuminante serenità sgorgante dai cuori pullulanti provvidenziale abbondanza di grazie e consolazioni.
Madre della Divina Provvidenza
(a cura di padre Giuseppe Sinopoli)
La devozione alla Vergine Maria, Madre della Divina Provvidenza, nella sua forma istituzionale, risale al 1744, allorquando il Sommo Pontefice Benedetto XIV ha concesso alla Congregazione dei Chierici Regolari di San Paolo (Barnabiti) la facoltà di celebrare la messa della beata Vergine Maria, «madre della divina Provvidenza», piamente venerata a Roma nella Chiesa di san Carlo detta «ai Catinari», durante il sabato che precede la terza domenica di novembre.
Nel contempo ha dato facoltà di istituire anche una Confraternita.
Da allora diversi Papi, ad incominciare da Pio VII fino a Giovanni Paolo II, hanno voluto onorare questo singolare privilegio della Vergine Maria con l’omaggio della preghiera, recandosi personalmente davanti alla sua venerata Immagine.
Con questo titolo, col quale è stata insignita la Vergine Maria, si è voluto lodare e ringraziare la bontà provvidenziale del Signore e selezionare la missione che lo stesso Signore, la cui «provvidenza tutto dispone secondo un disegno di amore», ha voluto affidare «alla beata Vergine affinché fosse la "benignissima Madre di Cristo".
"Per la provvidenza divina - come viene magistralmente illustrato nel messale "Messe della Beata Vergine Maria - che si è dispiegata nell’economia della salvezza, «la beata Vergine Maria (...) ha generato il Salvatore del mondo» (Prefazio); - provvida madre degli uomini, «che Cristo Gesù le ha affidato dalla croce» (Prefazio); - dispensatrice di grazia (Prefazio); colei che a Cana di Galilea pregò il Figlio in favore degli sposi (cfr Vangelo, Gv 2,1-11; cfr Prefazio), «ora, assisa alla destra del Figlio, veglia sulla Chiesa che lotta, che soffre, che spera» (Prefazio).
La beata Vergine e chiamata «madre della divina Provvidenza» perché da Dio ci è stata data come premurosa madre, che ci procura con la sua intercessione i beni del cielo.
Come Dio non può dimenticarsi del suo popolo (cfr Antifona d’ingresso, Is 49,15) e che proprio come una madre lo consola, così la Madonna ha compassione di noi (cfr Antifona d’ingresso), intercede per noi (cfr Colletta, Orazione sulle offerte, Orazione dopo la Comunione), ci occorre nelle nostre necessità (cfr Prefazio), ci ricolma di consolazione (cfr Prima Lettura, Is 66, 10-14).
I fedeli, sorretti dal patrocinio di una Madre così sublime, trovano grazia e sono aiutati al momento opportuno (cfr Orazione sulle offerte; cfr Eb 4,16) e cercando, secondo il comando del Signore, anzitutto il regno di Dio e la sua giustizia, sperimentano in ogni circostanza della vita la provvidenza del Padre (cfr Orazione dopo la Comunione; cfr Mt 6,33".
I devoti della Vergine Maria, che nella Basilica dell’Eremo dei Cappuccini si venera sotto il "dolce e mellifluo titolo della Consolazione", hanno avuto la gioia, in questo terzo Sabato, di approfondire la conoscenza riguardo all’elezione di tanto privilegio, grazie alle riflessioni evangeliche dei sacerdoti celebranti la santa Eucaristia, in modo particolare del padre Carlo Fotino, Superiore del convento dei cappuccini in Catanzaro, ma soprattutto si sono estasiati nel godere, ancora una volta, la premurosa presenza di questa mirabile Mamma, a cui il figlio Gesù, che tiene in braccia, non sa mai dire di no.
Ed è stato emozionante "vedere" pure sui loro volti l’illuminante serenità sgorgante dai cuori pullulanti provvidenziale abbondanza di grazie e consolazioni.
Evviva Maria, Madre della Divina Provvidenza e della Consolazione!
"Tutto l’essere ed operare delle creature ha da andare a Dio: cioè tutto farsi a sua gloria".
"Un albero si secca, se si fa spesso mutar di luogo".
"Una ferita nel corpo ti fa gemere, tante ferite mortali nell’anima non ti pesano. Prega, prega Dio che te le faccia sentire, e se ottieni la grazia, cercherai il medico che ti guarisca, né ti quieterai finché non abbi ricuperato la vita, e la salute".
"Tre generi di vita si possono menare da viventi: viver da bruto, viver da uomo, viver da cristiano.
Il bruto è regolato dai soli sensi, l’uomo dalla ragione, il cristiano dalla fede".
"Temete la calca enorme dei vostri peccati? Maria è impegnata ad impetrarvi l’indulto, e la remissione".
"Si guardi di non giudicar male alcuno, né condannarlo, ma più tosto giudichi e condanni se stesso".
"Un albero si secca, se si fa spesso mutar di luogo".
"Una ferita nel corpo ti fa gemere, tante ferite mortali nell’anima non ti pesano. Prega, prega Dio che te le faccia sentire, e se ottieni la grazia, cercherai il medico che ti guarisca, né ti quieterai finché non abbi ricuperato la vita, e la salute".
"Tre generi di vita si possono menare da viventi: viver da bruto, viver da uomo, viver da cristiano.
Il bruto è regolato dai soli sensi, l’uomo dalla ragione, il cristiano dalla fede".
"Temete la calca enorme dei vostri peccati? Maria è impegnata ad impetrarvi l’indulto, e la remissione".
"Si guardi di non giudicar male alcuno, né condannarlo, ma più tosto giudichi e condanni se stesso".