6° Sabato: La Regina della pace (7 settembre 2013)


Giornata di preghiera e di digiuno per la pace in Siria, nel Medio oriente e nel mondo

Coinvolgente e emozionante la veglia di preghiera che ha avuto luogo sabato 7 settembre nella Basilica della Madonna della Consolazione, accompagnata da una giornata di digiuno e formulata secondo “i suggerimenti e le proposte” del Segretario Generale della Cei, mons. Mariano Crociata. Essa era stata indetta da Papa Francesco il 1° settembre nel corso dell’accorato messaggio apostolico prima dell’Angelus.

“Vorrei farmi interprete – ha detto il Santo Padre - del grido che sale da ogni parte della terra, da ogni popolo, dal cuore di ognuno, dall’unica grande famiglia che è l’umanità, con angoscia crescente: è il grido della pace! E’ il grido che dice con forza: vogliamo un mondo di pace, vogliamo essere uomini e donne di pace, vogliamo che in questa nostra società, dilaniata da divisioni e da conflitti, scoppi la pace; mai più la guerra! Mai più la guerra!

La pace è un dono troppo prezioso, che deve essere promosso e tutelato. […] Rivolgo un forte Appello per la pace, un Appello che nasce dall’intimo di me stesso! Quanta sofferenza, quanta devastazione, quanto dolore ha portato e porta l’uso delle armi in quel martoriato Paese, specialmente tra la popolazione civile e inerme! Pensiamo: quanti bambini non potranno vedere la luce del futuro! Con particolare fermezza condanno l’uso delle armi chimiche! Vi dico che ho ancora fisse nella mente e nel cuore le terribili immagini dei giorni scorsi! C’è un giudizio di Dio e anche un giudizio della storia sulle nostre azioni a cui non si può sfuggire! Non è mai l’uso della violenza che porta alla pace. Guerra chiama guerra, violenza chiama violenza […].

E’ un forte e pressante invito che rivolgo all’intera Chiesa Cattolica, ma che estendo a tutti i cristiani di altre Confessioni, agli uomini e donne di ogni Religione e anche a quei fratelli e sorelle che non credono: la pace è un bene che supera ogni barriera, perché è un bene di tutta l’umanità. Ripeto a voce alta: non è la cultura dello scontro, la cultura del conflitto quella che costruisce la convivenza nei popoli e tra i popoli, ma questa: la cultura dell’incontro, la cultura del dialogo; questa è l’unica strada per la pace. Il grido della pace si levi alto perché giunga al cuore di tutti e tutti depongano le armi e si lascino guidare dall’anelito di pace.

Per questo, fratelli e sorelle – si legge ancora nel messaggio pontificio - ho deciso di indire per tutta la Chiesa, il 7 settembre prossimo, vigilia della ricorrenza della Natività di Maria, Regina della Pace, una giornata di digiuno e di preghiera per la pace in Siria, in Medio Oriente, e nel mondo intero, e anche invito ad unirsi a questa iniziativa, nel modo che riterranno più opportuno, i fratelli cristiani non cattolici, gli appartenenti alle altre Religioni e gli uomini di buona volontà".

I frati cappuccini hanno fatto proprio l’appello del Papa, caldeggiandolo incessantemente, con cuore premuroso e solidale, ai fedeli e devoti che si sono recati in pellegrinaggio al Santuario dell’Eremo per la tradizionale e pia pratica dei sette sabati in onore della Patrona e Protettrice della Città. E la risposta è stata sorprendente, nonostante la singolarità della giornata, segnante una pagina di rilievo storico per il solenne rito di ringraziamento al Signore e di saluto all’Arcidiocesi di mons. Vittorio Mondello in Cattedrale, culminante, alle ore 19, nella suggestiva concelebrazione Eucaristica, per i suoi 23 anni di illuminata e saggia guida pastorale, presenti le Autorità Militari, Civili e Religiose, Clero, Ordini e Congregazioni religiosi, Aggregazioni laicali e una moltitudine di fedeli.

La veglia di preghiera all’Eremo, accompagnata dal digiuno e raccomandata con comunicato anche, mediante e-mail, da mons. Giuseppe Fiorini Morosini – il nuovo Pastore e Padre della nostra Arcidiocesi - è stata proposta in due momenti. Il primo, con inizio alle ore 16.00, a cui ha fatto seguito la santa Messa e l’orazione sabatina; il secondo, subito dopo la santa Messa delle ore 21.00, con inizio alle ore 22.00 e conclusosi con la benedizione Eucaristica a mezzanotte. L’adorazione eucaristica, in ambedue i momenti, è stata introdotta con il messaggio di Papa Francesco ed è proseguita con la proclamazione della Parola di Dio, le brevi riflessioni del parroco, le invocazioni assembleari, la preghiera del rosario meditato e i canti, a cura del Cenacolo “Maria Consolatrice”.

Attorno a Gesù, solennemente esposto sull’Altare, davanti alla dolce Immagine della Vergine Maria, Madre della Consolazione, fiducioso e accorato si è levato dal cuore dei presenti “il grido di pace”, chiedendo alla nostra Patrona e Protettrice  che deponesse questo grido orante nel cuore del figlio Gesù e le dicesse, rinnovando il prodigio delle nozze di Cana: “Non hanno più pace… e chiedono la pace!”.

Ma per essere dono credibile ed efficace di pace, dobbiamo avere anche noi il cuore in pace e vivere in pienezza la grazia delle parole di Gesù: “Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato” (Gv 15,12).

(fra giuseppe)

"Tutto l’essere ed operare delle creature ha da andare a Dio: cioè tutto farsi a sua gloria".

"Un albero si secca, se si fa spesso mutar di luogo".

"Una ferita nel corpo ti fa gemere, tante ferite mortali nell’anima non ti pesano. Prega, prega Dio che te le faccia sentire, e se ottieni la grazia, cercherai il medico che ti guarisca, né ti quieterai finché non abbi ricuperato la vita, e la salute".

"Tre generi di vita si possono menare da viventi: viver da bruto, viver da uomo, viver da cristiano.
Il bruto è regolato dai soli sensi, l’uomo dalla ragione, il cristiano dalla fede".

"Temete la calca enorme dei vostri peccati? Maria è impegnata ad impetrarvi l’indulto, e la remissione".

"Si guardi di non giudicar male alcuno, né condannarlo, ma più tosto giudichi e condanni se stesso".