4° Sabato (20 agosto 2011)
Maria Vergine
Aiuto dei cristiani
(a cura di padre Giuseppe Sinopoli)

I frati cappuccini e il popolo reggino, ma anche tanti devoti e pellegrini dell’entroterra calabrese e della vicina Sicilia, hanno sperimentato, nel corso dei secoli e in particolar modo nei momenti comuni di alta drammaticità sociale e ambientale, la speciale protezione della Vergine Maria. E questi interventi sono stati descritti e datati nel libro della memoria dei secoli.

Vi sono poi quelli, di gran lunga assai più numerosi, che appartengono alla sfera individuale e che sono scritti e datati solo nel cuore delle persone, che con animo ardente e fiducioso li hanno propiziati con ferventi preghiere, sperimentandone poi i benefici nella propria vita o in quella di coloro per i quali erano stati invocati.

E’ così che si è goduta a piene mani la potente intercessione di Maria, venerata da noi col titolo di Madre della Consolazione, e la sua presenza materna nelle vicende tristi e liete della vita umana.

Ella mai ha abbandonato e abbandona i suoi figli, ma li custodisce e li soccorre con la sua pronta e sempre efficace intercessione, presentando i fiori delle preghiere al figlio Gesù, che, se faranno quello che dirà loro,  cambierà la "loro acqua quotidiana" in "vino prelibato".

L’invocazione a Maria come "Aiuto dei cristiani" risale al 1500 circa ed era già presente nelle Litanie Lauretane.
La devozione a Maria Vergine aiuto dei cristiani si è andata affermando, in forma generale, sotto il pontificato Pio V, in seguito alla vittoria contro i Turchi a Lepanto (1571) e, ancor di più, dopo la liberazione dalla prigionia napoleonica di Papa Pio VII, costretto a lasciare la sua Sede Apostolica Romana con l’umiliazione delle armi (1814).

Non appena questa tristissima notizia si è sparsa nei cristiani, si sono riuniti nelle varie comunità ecclesiali elevando continue e accorate preghiere alla Vergine Maria per la liberazione del loro Pastore Universale.

Il grido orante della Chiesa, che da ogni angolo della terra si affidava all’intercessione della Vergine e Madre, è stato accolto dalla bontà misericordiosa del figlio Gesù e il 24 maggio del 1814 il successore di Pietro ha potuto far rientro a Roma.

Papa Pio VII, in segno di ringraziamento e riconoscenza, ha istituito - come leggiamo nel Messale delle "Messe della Beata Vergine Maria - una festa in onore della Vergine Madre sotto il titolo di «aiuto dei cristiani», da celebrarsi in perpetuo a Roma precisamente il 24 maggio, anniversario del suo felice ritorno all’Urbe.

Tale festa viene celebrata in molte Chiese particolari e istituti religiosi, soprattutto nella Società di san Francesco di Sales, fondata da san Giovanni Bosco († 1888).

La prima lettura di questa messa fa memoria della grande inimicizia che, per decreto di Dio, e in atto fra la Donna e il Serpente sin dai primordi del genere umano; - in Genesi 3,1-6.13-15, risuonano le minacciose parole di Dio rivolte al Serpente e il primo annuncio della futura vittoria del Figlio della Donna: «Io porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe; questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno» (v. 15); - in Apocalisse 12, l-3a. 7-12ab 17, è narrata in forma profetica la lotta del grande drago o serpente antico (cfr vv. 3.9) contro la Donna vestita di sole, coronata di dodici stelle (cfr v. 1), e «contro il resto della sua discendenza, contro quelli che osservano i comandamenti di Dio e sono in possesso della testimonianza di Gesù» (v. 17), cioè contro la Chiesa adombrata anche nel segno della Vergine Madre.

Il brano del Vangelo, Gv 2,1-11, ricorda l’aiuto che Maria presta incessantemente alla Chiesa, raffigurata nei discepoli che credono in Gesù (cfr v. 11) e nei commensali del banchetto nuziale (cfr v. 2).

La Madonna offre questo aiuto sia nutrendo la fede dei cristiani sia soccorrendoli nelle loro necessità. I testi eucologici celebrano Dio, che ha stabilito la beata Vergine, «Madre del Figlio» suo (Colletta) come «ausiliatrice e madre al popolo cristiano» (cfr Colletta, Prefazio), affinché, sotto la sua protezione, «affronti intrepido il buon combattimento della fede, e saldamente ancorato all’insegnamento degli Apostoli, proceda sicuro fra le tempeste del mondo» (Prefazio; cfr Colletta; Orazione sulle offerte)".

La difficoltà e l’apprensione con cui stiamo vivendo il nostro tempo presente c’inducono a rinnovare con estrema fiducia la preghiera connotata dall’invocazione ausiliatrice a Colei che mai ha deluso le aspettative di chi si è rivolto a Lei con cuore umile e sincero.

E per noi reggini la "nostra" Madre della Consolazione è stata, è, e sempre sarà un "porto di sicura speranza", in quanto ha continuamente accolto le nostre invocazioni, ottenendoci da Dio grazie e consolazioni.

Noi abbiamo bisogno di tante cose, tra le quali, facendo memoria di un detto antico, quelle della grazia dell’anima e della salute del corpo. Affidiamole alla sua efficacissima intercessione e Lei non ci deluderà.

O Vergine Maria, aiuto dei cristiani, prega per noi!
"Tutto l’essere ed operare delle creature ha da andare a Dio: cioè tutto farsi a sua gloria".

"Un albero si secca, se si fa spesso mutar di luogo".

"Una ferita nel corpo ti fa gemere, tante ferite mortali nell’anima non ti pesano. Prega, prega Dio che te le faccia sentire, e se ottieni la grazia, cercherai il medico che ti guarisca, né ti quieterai finché non abbi ricuperato la vita, e la salute".

"Tre generi di vita si possono menare da viventi: viver da bruto, viver da uomo, viver da cristiano.
Il bruto è regolato dai soli sensi, l’uomo dalla ragione, il cristiano dalla fede".

"Temete la calca enorme dei vostri peccati? Maria è impegnata ad impetrarvi l’indulto, e la remissione".

"Si guardi di non giudicar male alcuno, né condannarlo, ma più tosto giudichi e condanni se stesso".