Al canto di "Vergine bella e santa"
Il giorno vigiliare della "consegna" del venerato Quadro da parte dei Cappuccini all’Arcivescovo, presenti le Autorità cittadine, provinciali e regionali, si è proceduto al rito della sostituzione delle corone "ordinarie" con quelle "straordinarie", benedette e poste, per la prima volta, sul capo, rispettivamente, di Gesù bambino e della Vergine Maria da Sua Em. il cardinale A. Ascalesi, Arcivescovo di Napoli, il 13 settembre 1936.
Quest’anno, ricorrendo il centenario del ritorno dei cappuccini all’Eremo, padre Giuseppe, Superiore della fraternità, ha chiesto ed ottenuto dal delegato vescovile, don Gianni Polimeni, che detto rito venisse celebrato dai frati.
A mezzogiorno in punto convenuti i frati, tra i quali il Ministro Provinciale, padre Giovanni Battista Urso, e gli studenti, è stato rimosso, sotto lo sguardo vigile di don Gianni Polimeni e dei suoi collaboratori, il portellone per accedere alla manovella preposta alla discesa del sacro Dipinto dalla cornice della Pala e portarlo, come di consueto, in sacrestia.
L’emozionante rito è iniziato con il canto dell’inno "Alma Redemptoris Mater", la recita dell’Ave Maria e l’invocazione "Santa Maria Madre della Consolazione, avvocata del popolo reggino, prega per noi". Quindi padre Giuseppe ha passato, con estrema delicatezza, un purificatoio sulla superficie del venerato Quadro per liberarlo da eventuali sedimenti di polvere.
Ma ecco il momento più toccante: si tolgono i fermagli della corona ordinaria posta sul capo del piccolo Gesù e si sostituisce con quella assai più preziosa. Lo stesso avviene per la Vergine. Nel compiere questo gesto, di alto profilo spirituale e umano, è visibile la commozione negli occhi lucidi dei "figli prediletti" della Consolatrice.
E’ davvero un singolarissimo privilegio poter "toccare" e "accarezzare" queste tenerissime Immagini, anzi farsi "toccare" e "accarezzare".
Il cuore è rapito dall’affabilità e dall’amabilità di una Mamma così incantevole e così vicina. Irresistibile sgorga da esso il canto: Vergine bella e santa.... e ci si stringe attorno ad Ella con sulle ginocchia Gesù bambino e ai lati san Francesco e sant’Antonio.
Terminato il canto, si ricolloca il Quadro nella "cornice" della Pala, accompagnando l’itinerario con canti e un osannante applauso, condiviso anche dalle persone presenti nel Santuario.
"Un albero si secca, se si fa spesso mutar di luogo".
"Una ferita nel corpo ti fa gemere, tante ferite mortali nell’anima non ti pesano. Prega, prega Dio che te le faccia sentire, e se ottieni la grazia, cercherai il medico che ti guarisca, né ti quieterai finché non abbi ricuperato la vita, e la salute".
"Tre generi di vita si possono menare da viventi: viver da bruto, viver da uomo, viver da cristiano.
Il bruto è regolato dai soli sensi, l’uomo dalla ragione, il cristiano dalla fede".
"Temete la calca enorme dei vostri peccati? Maria è impegnata ad impetrarvi l’indulto, e la remissione".
"Si guardi di non giudicar male alcuno, né condannarlo, ma più tosto giudichi e condanni se stesso".