Il 5° Sabato (29 Agosto 2009)

La Vergine dell’amore
di p. giuseppe sinopoli

La riflessione che ha accompagnato i fedeli ed i pellegrini nel quinto Sabato ha avuto per tema: la Vergine dell’amore.

In un mondo in cui i sentimenti buoni del cuore sembrano dilaniati dai cattivi sentimenti, si avverte forte la necessità di ricorrere a Colei che si è fatta dono d’amore culminante nel fiat di totale e perenne consacrazione a Dio, pronuciato durante l’apparizione dell’arcangelo Gabriele.

Un fiat che l’ha fatta immergere totalmente nell’amore infinito di Dio perché si riversasse nel suo cuore per mezzo dello Spirito Santo e ne modellasse il "volto" e ogni sua espressione esistenziale.

Generando Gesù, ella diventa madre dell’Amore. E in Lui ella si fa premuroso dono d’amore e di consolazione, specie nei momenti di afflizione.

Con affabile tenerezza ci invita a volgere lo sguardo al suo figlio Gesù, che ci mostra sulle ginocchia, ricordandoci che Egli "ci ama fino a morire per i nostri peccati. Si mette al nostro posto, entra dentro di noi come se questi peccati li avesse commessi lui, assume su di sé la nostra responsabilità" (Card. Carlo Maria Martini). E’ proprio in questo "amore fino a morire" la gioia della consolazione raggiunge il culmine della beatitudine.

Fa tenerezza leggere, negli appositi registri, tantissime invocazioni di pellegrini che chiedono a Maria di porre sotto il suo manto i loro figli e di affidarli a Gesù, per essere anche loro, come Lei, dono d’amore e di consolazione, con l’amore e la consolazione con cui sono amati e consolati da Dio.

Maria è stata e continua ad essere il "nostro amore" nei momenti belli e meno belli della vita. E’ evidente che anche noi dobbiamo essere il "suo amore", vivendola in ogni palpito del nostro cuore e facendoci rapire dall’estasi del suo amore.


Se vuoi condividere alcuni momenti
di questo quinto incontro
con la Madonna della Consolazione,
clicca su "Ave, Maria".
 
"Tutto l’essere ed operare delle creature ha da andare a Dio: cioè tutto farsi a sua gloria".

"Un albero si secca, se si fa spesso mutar di luogo".

"Una ferita nel corpo ti fa gemere, tante ferite mortali nell’anima non ti pesano. Prega, prega Dio che te le faccia sentire, e se ottieni la grazia, cercherai il medico che ti guarisca, né ti quieterai finché non abbi ricuperato la vita, e la salute".

"Tre generi di vita si possono menare da viventi: viver da bruto, viver da uomo, viver da cristiano.
Il bruto è regolato dai soli sensi, l’uomo dalla ragione, il cristiano dalla fede".

"Temete la calca enorme dei vostri peccati? Maria è impegnata ad impetrarvi l’indulto, e la remissione".

"Si guardi di non giudicar male alcuno, né condannarlo, ma più tosto giudichi e condanni se stesso".