Giornata di preghiera per la pace nel mondo
La pace è un bene fondamentale e se non nasce dall’Amore non è sincera, né tanto meno evangelica. Ovviamente una persona non può dare la pace e non può essere dono di pace, se non ce l’ha nel cuore e nella mente. Né può ingannare con un comportamento che non corrisponde alle parole.
Quando le parole non trovano conferma nei fatti, è l’ipocrisia che alimenta l’invidia, scavando fosse infernali di maldicenze, mormorazioni, sospetti, indifferenza e violenza.
Poi c’è l’avidità del danaro e del potere a rovinare la pace, sia umana e spirituale che ambientale, ricorrendo alle armi dell’arroganza, della morte o della tortura.
Maria è la Regina della Pace, la Madre dell’Amore e della Consolazione, che oggi invochiamo con particolare fervore e anelito pregando:
6. O Vergine Maria, Madre della Consolazione, che con ineffabile compassione hai elargito il tuo possente amore protettivo, in modo speciale, al popolo reggino, salvaguardandolo dai pericoli e offrendogli il tuo aiuto nelle sventure spirituali e materiali, prendici per mano e facci sentire forte e rassicurante la carezza della tua materna benevolenza, asciugando le nostre lacrime, fecondando le nostre speranze e cospargendo i nostri passi di celestiale rugiada santificatrice. Ave Maria...
Or dunque, cara Madre,
Su noi gli sguardi posa,
Sollecita amorosa:
Siam figli tuoi fedel.
Consolatrice nostra,
Il viso tuo ci mostra:
Sorridici qual stella,
Madonna santa e bella.
"Un albero si secca, se si fa spesso mutar di luogo".
"Una ferita nel corpo ti fa gemere, tante ferite mortali nell’anima non ti pesano. Prega, prega Dio che te le faccia sentire, e se ottieni la grazia, cercherai il medico che ti guarisca, né ti quieterai finché non abbi ricuperato la vita, e la salute".
"Tre generi di vita si possono menare da viventi: viver da bruto, viver da uomo, viver da cristiano.
Il bruto è regolato dai soli sensi, l’uomo dalla ragione, il cristiano dalla fede".
"Temete la calca enorme dei vostri peccati? Maria è impegnata ad impetrarvi l’indulto, e la remissione".
"Si guardi di non giudicar male alcuno, né condannarlo, ma più tosto giudichi e condanni se stesso".