Il 4° Sabato (22 Agosto 2009)
La Vergine della Consolazione
di p. giuseppe sinopoli
E’ stato un momento di straordinaria ricchezza umana e spirituale quello che ci ha fatto vivere p. Stefano De Fiores, nella Basilica dell’Eremo, sabato 22 agosto 2009.
A qualificarlo come tale, il tema dell’incontro “La Vergine della Consolazione” e l’appassionante testimonianza biblico-teologica del noto mariologo.
All’interno dell’itinerario spirituale dei sette Sabati, dedicati alla Vergine della Consolazione, non poteva non rivestire carattere di provvidenziale efficacia un momento così intenso per la formazione personale e comunitaria, mirante a familiarizzare in forma più intima con Maria, allargando il nostro orizzonte di conoscenza sul titolo attribuito a Lei dai nostri padri, e cioè “S. Maria Madre del Consuolo o della Consolazione”, e a tendere verso la maturazione la nostra esperienza di fede, speranza e carità, purificando e, contestualmente, qualificandone la manifestazione devozionale verso la Patrona e Protettrice.
“L’invocazione della Madonna della consolazione – ha esordito p. Stefano - fa parte dell’identità del popolo reggino, che la nomina nella preghiera e soprattutto nelle circostanze dolorose della vita. Così io ricordo la notizia che passava di bocca in bocca alla fine della seconda guerra mondiale (nel 1944 circa): «Maronna da cunsulazioni, scunquassaru uportu i Riggiu!».
Qui non ci soffermiamo sulla storia dell’immagine e sulla devozione popolare, su cui possiamo trovare notizie su Internet. Vogliamo invece approfondire questo titolo dal punto di vista teologico. Che cosa significa questo titolo? Che cosa implica per noi?
Il principio che ci guiderà in questa ricerca è il principio di totalità, che considera qualsiasi evento o verità alla luce di tutta intera la rivelazione. Tutta la storia della salvezza, procedendo dall’unico Dio non può ridursi ad un’accozzaglia di azioni, ma possiede una sapienza e un’armonia, per cui esiste un nexus mysteriorum, un collegamento tra i vari misteri della fede. Non ci possiamo fermare su un albero senza considerare il bosco al quale l’albero appartiene”.
E p. De Fiores, come un’esperta e ispirata guida, ci ha accompagnato in questo meraviglioso “bosco”, fino al “Cenacolo”, dove ci siamo seduti attorno alla mensa del Parola e del Pane, sotto lo sguardo tenero della Madre della Consolazione, per poi far ritorno alle nostre case, lodando e benedicendo il Signore per le meraviglie che continua ad operare in mezzo a noi.
di p. giuseppe sinopoli
E’ stato un momento di straordinaria ricchezza umana e spirituale quello che ci ha fatto vivere p. Stefano De Fiores, nella Basilica dell’Eremo, sabato 22 agosto 2009.
A qualificarlo come tale, il tema dell’incontro “La Vergine della Consolazione” e l’appassionante testimonianza biblico-teologica del noto mariologo.
All’interno dell’itinerario spirituale dei sette Sabati, dedicati alla Vergine della Consolazione, non poteva non rivestire carattere di provvidenziale efficacia un momento così intenso per la formazione personale e comunitaria, mirante a familiarizzare in forma più intima con Maria, allargando il nostro orizzonte di conoscenza sul titolo attribuito a Lei dai nostri padri, e cioè “S. Maria Madre del Consuolo o della Consolazione”, e a tendere verso la maturazione la nostra esperienza di fede, speranza e carità, purificando e, contestualmente, qualificandone la manifestazione devozionale verso la Patrona e Protettrice.
“L’invocazione della Madonna della consolazione – ha esordito p. Stefano - fa parte dell’identità del popolo reggino, che la nomina nella preghiera e soprattutto nelle circostanze dolorose della vita. Così io ricordo la notizia che passava di bocca in bocca alla fine della seconda guerra mondiale (nel 1944 circa): «Maronna da cunsulazioni, scunquassaru uportu i Riggiu!».
Qui non ci soffermiamo sulla storia dell’immagine e sulla devozione popolare, su cui possiamo trovare notizie su Internet. Vogliamo invece approfondire questo titolo dal punto di vista teologico. Che cosa significa questo titolo? Che cosa implica per noi?
Il principio che ci guiderà in questa ricerca è il principio di totalità, che considera qualsiasi evento o verità alla luce di tutta intera la rivelazione. Tutta la storia della salvezza, procedendo dall’unico Dio non può ridursi ad un’accozzaglia di azioni, ma possiede una sapienza e un’armonia, per cui esiste un nexus mysteriorum, un collegamento tra i vari misteri della fede. Non ci possiamo fermare su un albero senza considerare il bosco al quale l’albero appartiene”.
E p. De Fiores, come un’esperta e ispirata guida, ci ha accompagnato in questo meraviglioso “bosco”, fino al “Cenacolo”, dove ci siamo seduti attorno alla mensa del Parola e del Pane, sotto lo sguardo tenero della Madre della Consolazione, per poi far ritorno alle nostre case, lodando e benedicendo il Signore per le meraviglie che continua ad operare in mezzo a noi.
Se vuoi leggere il testo integrale della conferenza,
chicca su “Stefano De Fiores”.
Se, invece, vuoi condividere alcuni momenti
di questo quarto incontro
con la Madonna della Consolazione
clicca su “Ave Maria”
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Se, invece, vuoi condividere alcuni momenti
di questo quarto incontro
con la Madonna della Consolazione
clicca su “Ave Maria”
"Tutto l’essere ed operare delle creature ha da andare a Dio: cioè tutto farsi a sua gloria".
"Un albero si secca, se si fa spesso mutar di luogo".
"Una ferita nel corpo ti fa gemere, tante ferite mortali nell’anima non ti pesano. Prega, prega Dio che te le faccia sentire, e se ottieni la grazia, cercherai il medico che ti guarisca, né ti quieterai finché non abbi ricuperato la vita, e la salute".
"Tre generi di vita si possono menare da viventi: viver da bruto, viver da uomo, viver da cristiano.
Il bruto è regolato dai soli sensi, l’uomo dalla ragione, il cristiano dalla fede".
"Temete la calca enorme dei vostri peccati? Maria è impegnata ad impetrarvi l’indulto, e la remissione".
"Si guardi di non giudicar male alcuno, né condannarlo, ma più tosto giudichi e condanni se stesso".
"Un albero si secca, se si fa spesso mutar di luogo".
"Una ferita nel corpo ti fa gemere, tante ferite mortali nell’anima non ti pesano. Prega, prega Dio che te le faccia sentire, e se ottieni la grazia, cercherai il medico che ti guarisca, né ti quieterai finché non abbi ricuperato la vita, e la salute".
"Tre generi di vita si possono menare da viventi: viver da bruto, viver da uomo, viver da cristiano.
Il bruto è regolato dai soli sensi, l’uomo dalla ragione, il cristiano dalla fede".
"Temete la calca enorme dei vostri peccati? Maria è impegnata ad impetrarvi l’indulto, e la remissione".
"Si guardi di non giudicar male alcuno, né condannarlo, ma più tosto giudichi e condanni se stesso".