Il 1° Sabato (1 Agosto 2009)
La Vergine del silenzio
Le porte della Basilica si sono aperte alle ore 4.30 in punto per accogliere i pellegrini e i devoti che di buon’ora si portano all’Eremo per rinnovare l’annuale appuntamento filiale con la Madre della Consolazione.
Un tempo non lontanissimo, nel rispetto della rigorosa tradizione, l’accorrere dei devoti al Santuario dell’Eremo, in occasione dei sette Sabati, iniziava, a secondo dei paesi, nel pomeriggio o nella prima o seconda serata di venerdì in modo da poter partecipare alla prima Messa sabatina, che si celebrava alle ore 2.00.
A piedi scalzi, con una salvietta annodata in testa, assicurante qualche fetta di pane e un po’ di companatico, chi poteva disporlo, e con la corona in mano, percorrevano, a gruppi rionali più o meno consistenti, le strade e i viottoli, rurali e urbani, recitando il rosario intercalato da canti mariani in lingua per lo più dialettale. Non erano rare le volte che i pellegrini giungevano prima dell’apertura della porta del Santuario, svegliando i frati con la loro devota melodia.
L’accorrere dei pellegrini verso l’Eremo, in occasione di questo singolare appuntamento mariano, era costantemente massiccio, a differenza di oggi che si è notevolmente assottigliato, nonostante l’ausilio dei mezzi di trasporto e l’ora un tantino meno sacrificale. E’ comunque sempre edificante vederli arrivare, chi a piedi e chi in macchina, con sguardo vigile e raccolto, spinti dal desiderio di lasciarsi “abbracciare” dalla Mamma e “consolare” dal figlio Gesù, ansioso di offrirsi in alimento spirituale sulla mensa della Parola e del Pane eucaristico.
Onde gustare meglio questo primo incontro di avvolgente intimità, si è proposta, per il 1° Sabato, l’icona della Vergine del silenzio.
Fare silenzio significa “togliersi i calzari” del rumore e “calpestare la terra di Dio”, che è il “roveto ardente dell’ascolto”.
E’ davanti al “roveto ardente dell’ascolto” di se stessi che ci si accorge dei propri limiti e dei propri bisogni, soprattutto della necessità di ritrovare oasi di silenzio e di preghiera per accogliere la voce di Cristo, che invita a "prendere il largo".
"Questo invito - così Giovanni Paolo II nel messaggio per la XLII giornata mondiale di preghiera per le vocazioni - è particolarmente attuale nel nostro tempo, in cui una certa mentalità diffusa favorisce il disimpegno personale davanti alle difficoltà.
L’orante legame con Cristo ci fa avvertire la sua presenza anche nei momenti d’apparente fallimento, quando la fatica sembra inutile, come avvenne per gli stessi Apostoli che dopo aver faticato tutta la notte esclamarono: "Maestro, non abbiamo preso nulla" (Lc 5, 5). È particolarmente in tali momenti che occorre aprire il cuore all’onda della grazia e consentire alla parola del Redentore di agire con tutta la sua potenza: "Duc in altum!" (cfr. Novo millennio ineunte, 38)".
Maria, "roveto ardente del silenzio", ci avvolga col manto della sua consolazione e, sulla Parola di Gesù, gettiamo le reti e prendiamo il largo anche noi, sicuri di fare una pesca miracolosa in un mare di grandi sfide e sotto un cielo illuminato a speranza.
di p. giuseppe sinopoli
Le porte della Basilica si sono aperte alle ore 4.30 in punto per accogliere i pellegrini e i devoti che di buon’ora si portano all’Eremo per rinnovare l’annuale appuntamento filiale con la Madre della Consolazione.
Un tempo non lontanissimo, nel rispetto della rigorosa tradizione, l’accorrere dei devoti al Santuario dell’Eremo, in occasione dei sette Sabati, iniziava, a secondo dei paesi, nel pomeriggio o nella prima o seconda serata di venerdì in modo da poter partecipare alla prima Messa sabatina, che si celebrava alle ore 2.00.
A piedi scalzi, con una salvietta annodata in testa, assicurante qualche fetta di pane e un po’ di companatico, chi poteva disporlo, e con la corona in mano, percorrevano, a gruppi rionali più o meno consistenti, le strade e i viottoli, rurali e urbani, recitando il rosario intercalato da canti mariani in lingua per lo più dialettale. Non erano rare le volte che i pellegrini giungevano prima dell’apertura della porta del Santuario, svegliando i frati con la loro devota melodia.
L’accorrere dei pellegrini verso l’Eremo, in occasione di questo singolare appuntamento mariano, era costantemente massiccio, a differenza di oggi che si è notevolmente assottigliato, nonostante l’ausilio dei mezzi di trasporto e l’ora un tantino meno sacrificale. E’ comunque sempre edificante vederli arrivare, chi a piedi e chi in macchina, con sguardo vigile e raccolto, spinti dal desiderio di lasciarsi “abbracciare” dalla Mamma e “consolare” dal figlio Gesù, ansioso di offrirsi in alimento spirituale sulla mensa della Parola e del Pane eucaristico.
Onde gustare meglio questo primo incontro di avvolgente intimità, si è proposta, per il 1° Sabato, l’icona della Vergine del silenzio.
Fare silenzio significa “togliersi i calzari” del rumore e “calpestare la terra di Dio”, che è il “roveto ardente dell’ascolto”.
E’ davanti al “roveto ardente dell’ascolto” di se stessi che ci si accorge dei propri limiti e dei propri bisogni, soprattutto della necessità di ritrovare oasi di silenzio e di preghiera per accogliere la voce di Cristo, che invita a "prendere il largo".
"Questo invito - così Giovanni Paolo II nel messaggio per la XLII giornata mondiale di preghiera per le vocazioni - è particolarmente attuale nel nostro tempo, in cui una certa mentalità diffusa favorisce il disimpegno personale davanti alle difficoltà.
L’orante legame con Cristo ci fa avvertire la sua presenza anche nei momenti d’apparente fallimento, quando la fatica sembra inutile, come avvenne per gli stessi Apostoli che dopo aver faticato tutta la notte esclamarono: "Maestro, non abbiamo preso nulla" (Lc 5, 5). È particolarmente in tali momenti che occorre aprire il cuore all’onda della grazia e consentire alla parola del Redentore di agire con tutta la sua potenza: "Duc in altum!" (cfr. Novo millennio ineunte, 38)".
Maria, "roveto ardente del silenzio", ci avvolga col manto della sua consolazione e, sulla Parola di Gesù, gettiamo le reti e prendiamo il largo anche noi, sicuri di fare una pesca miracolosa in un mare di grandi sfide e sotto un cielo illuminato a speranza.
La Vergine Maria, "roveto ardente del silenzio", viene portata dagli angeli in cielo
per accogliere e presentare alla Trinità, sostenuta dall’intercessione
di san Francesco d’Assisi e di sant’Antonio di Padova,
il nostro silenzio orante per essere fecondato
di grazia, di consolazione e di santità.
Se vuoi condividere alcuni momenti di questo primo incontro
per accogliere e presentare alla Trinità, sostenuta dall’intercessione
di san Francesco d’Assisi e di sant’Antonio di Padova,
il nostro silenzio orante per essere fecondato
di grazia, di consolazione e di santità.
Se vuoi condividere alcuni momenti di questo primo incontro
con la Madonna della Consolazione,
clicca su "Ave, Maria".
clicca su "Ave, Maria".
"Tutto l’essere ed operare delle creature ha da andare a Dio: cioè tutto farsi a sua gloria".
"Un albero si secca, se si fa spesso mutar di luogo".
"Una ferita nel corpo ti fa gemere, tante ferite mortali nell’anima non ti pesano. Prega, prega Dio che te le faccia sentire, e se ottieni la grazia, cercherai il medico che ti guarisca, né ti quieterai finché non abbi ricuperato la vita, e la salute".
"Tre generi di vita si possono menare da viventi: viver da bruto, viver da uomo, viver da cristiano.
Il bruto è regolato dai soli sensi, l’uomo dalla ragione, il cristiano dalla fede".
"Temete la calca enorme dei vostri peccati? Maria è impegnata ad impetrarvi l’indulto, e la remissione".
"Si guardi di non giudicar male alcuno, né condannarlo, ma più tosto giudichi e condanni se stesso".
"Un albero si secca, se si fa spesso mutar di luogo".
"Una ferita nel corpo ti fa gemere, tante ferite mortali nell’anima non ti pesano. Prega, prega Dio che te le faccia sentire, e se ottieni la grazia, cercherai il medico che ti guarisca, né ti quieterai finché non abbi ricuperato la vita, e la salute".
"Tre generi di vita si possono menare da viventi: viver da bruto, viver da uomo, viver da cristiano.
Il bruto è regolato dai soli sensi, l’uomo dalla ragione, il cristiano dalla fede".
"Temete la calca enorme dei vostri peccati? Maria è impegnata ad impetrarvi l’indulto, e la remissione".
"Si guardi di non giudicar male alcuno, né condannarlo, ma più tosto giudichi e condanni se stesso".