La Prima Confessione dei bambini del catechismo (12 aprile 2014)


Quest’anno la prima confessione dei bambini del catechismo ha avuto il suo culmine nella giornata del Sabato vigilia Domenica delle Palme, alle ore 19.30, dopo un percorso catechistico di iniziazione cristiana che ha visto i genitori impegnati a ri-scoprire la presenza di Gesù, ad ascoltare la sua Parola e a viverla, per accompagnare, in quanto primi educatori della fede, i propri figli nella storia e nel mistero della salvezza e dell’amore Trinitario, far del proprio cuore la “tenda” del comandamento nuovo di Gesù e l’esperienza viva della comunità ecclesiale.

La liturgia è stata accuratamente preparata dalle catechiste e presieduta dal parroco, presente il vice parroco.

E’ stato esposto un grande cuore sezionato in venti aree, all’interno delle quali vi erano scritti i nomi dei bambini che dovevano celebrare la loro Prima Confessione.

L’intero cartellone trasmetteva, col colore grigio, il senso della tristezza che una persona prova quando è segnata dal peccato.

Il peccato è ripiegarsi sul proprio egoismo. E’ allontanarsi, come il figliol prodigo, dall’amore del Signore e dalla famiglia, e avventurarsi in “momenti di vita” che profanano la bellezza della immagine e della somiglianza divina, abbrutendo il cuore con intrecci di sempre più avido egoismo, il quale si nutre di ingiustizie, invidie, gelosie, violenze, sopraffazioni, scandali, fino a non sentire più il senso della colpa, perdendo la coscienza del peccato.

E quei “momenti di vita”, che si pensavano come l’occasione per affermare il proprio io nella libera e più propositiva realizzazione di se stessi, diventano “rantoli di morte”. E tutto, dentro di noi e fuori di noi, assume il colore della tristezza, che per non affumicarla del tutto, occorre ri-volgere lo sguardo al Cristo crocifisso e risorto e lasciarsi illuminare col calore del suo perdono e il sole della sua grazia.

Tornare a Dio, significa tornare nelle braccia del Padre, che ci bacia teneramente, confessare le proprie colpe, lasciarsi illuminare dal suo amore misericordioso, che ci restituisce nella grazia e nella gioia di una festa veramente gioiosa.

E i nomi sono stati riscritti con il candore della Grazia sacramentale e ciascun bambino, dopo la confessione, è andato a illuminare la propria casella, mentre la commozione faceva luccicare gli occhi di ammirazione e tenerezza.

A ricordo di questo primo emozionante incontro con Gesù, è stato offerta dalle catechiste una minipergamena con, incorporata, una decade del rosario, consegnata dal parroco.

A creare la giusta atmosfera ci ha aiutato il Cenacolo Maria Consolatrice con l’esecuzione di canti mirati per questo singolare evento e, soprattutto, l’emozione ansiosa e insieme candida dei bambini, il cui coinvolgente fervore ha veramente esaltato l’incontro festoso con Gesù e il momento dell’agape fraterna, condivisa subito dopo la cerimonia nel refettorio grande del convento, presenti i loro familiari.




"Tutto l’essere ed operare delle creature ha da andare a Dio: cioè tutto farsi a sua gloria".

"Un albero si secca, se si fa spesso mutar di luogo".

"Una ferita nel corpo ti fa gemere, tante ferite mortali nell’anima non ti pesano. Prega, prega Dio che te le faccia sentire, e se ottieni la grazia, cercherai il medico che ti guarisca, né ti quieterai finché non abbi ricuperato la vita, e la salute".

"Tre generi di vita si possono menare da viventi: viver da bruto, viver da uomo, viver da cristiano.
Il bruto è regolato dai soli sensi, l’uomo dalla ragione, il cristiano dalla fede".

"Temete la calca enorme dei vostri peccati? Maria è impegnata ad impetrarvi l’indulto, e la remissione".

"Si guardi di non giudicar male alcuno, né condannarlo, ma più tosto giudichi e condanni se stesso".